Le serie tv di V+: Suits, intelligenza e dialoghi brillanti (non sempre legali)
Due avvocati, una laurea
"Nel suo nuovo ruolo, Harvey deve assumere un laureato della Harvard Law School e il prescelto è Mike Ross. Peccato che non abbia la laurea...".
Puntata pilota di Suits, serie tv americana trasmessa da Netflix, che ci è piaciuta parecchio.
La storia Harvey è un avvocato in carriera, uno dei migliori mediatori di contratti in circolazione. Non si fa scrupoli a mentire al cliente per chiudere qualsiasi negoziazione con successo. In realtà, non si fa scrupoli quasi su niente. Un business man che ha fatto del completo giacca e cravatta (suit) la sua seconda pelle. Quando viene promosso a socio anziano, ha l'obbligo di trovare un giovane da affiancare e di cui diventare mentore. I candidati che si presentano sono tanti ma noiosamente prevedibili, perfetti studenti di Harvard. La scelta più scaltra ricade invece sullo sfortunato ma intelligentissimo Mike, che si ritrova nella stanza dei colloqui per puro caso. Finora si è guadagnato da vivere studiando e facendo esami scolastici al posto di altri. Le sue capacità di memorizzazione sono tali (e la sua moralità non così stretta) da renderlo il candidato ideale. Dovrà fingere e indossare quel vestito che è simbolo di una vita che ha sempre sognato ma mai raggiunto, simbolo di eleganza, potere, competizione. Saprà indossarlo a spalle dritte? E soprattutto senza svelare a tutti gli associati del studio l'inganno che nasconde?
Harvey: Come fai a ricordarti tutto?
Mike: Gliel'ho detto, mi piace leggere. Quando leggo, capisco. E una volta capito, non dimentico più.