Mangiare è come comunicare: il successo del social eating
Immagine: gnammo.com
Attenzione, amanti della tavolta, l'ultima moda in fatto di cibo si chiama "social eating": funziona molto bene, e prevede che una persona qualsiasi trasformi la sua casa in ristorante per una sera.
Dopo la condivisione di divani, automobili, uffici... adesso tocca alla sala da pranzo.
In Italia, il sito che ha raccolto più iscritti finora (160 mila) è Gnammo. "Cucina come uno chef", "Apri le porte della tua casa agli gnammer", "Incontra nuovi amici". Perché il fine ultimo è, come sempre, la socializzazione, assieme alla condivisione di spazi e momenti.
In pratica, come funziona? Basta cliccare nella sezione del sito e leggere tutte le informazioni: "Gnammo è la prima piattaforma tutta italiana dedicata al #SocialEating! Gnammo offre a tutti la possibilità di organizzare pranzi, cene ed eventi a casa propria o in qualsiasi location privata.
Sarà così possibile mettere alla prova la propria bravura ai fornelli e conoscere nuovi amici attorno alla tavola di casa.
Siamo tutti Gnammers: non serve essere cuochi provetti, basta tanta voglia di mettersi in gioco e di conoscere persone nuove, sia come Ospite (lo gnammer che mangia) che come Cuoco (lo gnammer ai fornelli)".
Quindi: chi vuole cimentarsi come cuoco pubblica online l’indirizzo di casa, la data, il menu e il costo della cena, il numero dei posti disponibili. I commensali dovranno solo iscriversi. Per facilitare la scelta, ci sono le recensioni di chi ha già mangiato lì.
Lo slogan che ci è piaciuto di più? "Mangiare è come comunicare".
E se pensiamo ai rifugi di montagna, ai bivacchi, alle locande lungo gli itinerari più conosciuti o i pellegrinaggi... si tratta solo di recuperare una tradizione - quella di mangiare e conversare con sconosciuti - che esiste già da tempo.