Le idee si pagano: la campagna "Stop the On Spec Projects"
Ne avrete sicuramente sentito parlare: la campagna “Stop the On Spec Projects”, realizzata dall’agenzia di comunicazione milanese Fasten Seat Belt, ha riportato l'attenzione su una situazione che molti professionisti vivovo. Grafici, copy, videomaker che partecipano a "gare" e creano format, claim, intere campagne pubblicitarie senza la sicurezza di ottenere l'incarico (è una gara, e ci sta), ma senza neanche essere pagati per il prodotto. Spesso succede che le loro creazioni vengano usate successivamente e che all'autore non venga riconosciuto nulla.
"Le idee si pagano", come qualsiasi altro prodotto o servizio. Ed è un messaggio che va anche alle aziende che di queste campagne creative, poi, beneficiano.
Come spiegano quelli di Fasten Seat Belt: "Dire no all’On Spec significa costringere gli interlocutori, siano essi grandi brand o singole persone fisiche, a credere nel nostro lavoro, a scommettere sulla creatività che noi siamo in grado di dimostrare, senza “assaggiarci”, senza avere il privilegio gratuito di avere a disposizione diverse idee per un solo progetto, per poi pagarne una sola. Forse”.
Basta con le speculazioni.
Nel video della campagna, caricato su Youtube, una ragazza chiede ai commercianti di prendere il loro prodotto, portarlo a casa, provarlo e, se soddisfatta, comprarlo. Guardate qui le loro reazioni...