Pillole
Noiose o insistenti: le aziende che perdono "like" su Facebook
Perché un fan smette di seguire un'azienda su Facebook?
Nei giorni scorsi, il grande social blu annunciava che le pagine (quindi anche quelle dei brand) avrebbero avuto un calo di "like": il network, infatti, avrebbe tolto la spolliciata dei profili finti o inattivi da tempo. Questo per dare modo alle aziende di capire quanti "seguaci" effettivamente abbiano.
Forse sull'onda di questa notizia, Socialmediatoday ha realizzato un'infografica riunendo i dati che più spaventano i marchi oggi (dati raccolti da BuzzStream e Fractl): perché un utente decide di non seguire più una pagina di un prodotto, una "company", un evento... gli intervistati (circa 900) non ci sono andati giù leggeri.
- Su Facebook il 25% ha detto di aver smesso di seguire una pagina aziendale nell'ultimo mese.
- Su Twitter, il 12% ha fatto la stessa cosa ma negli ultimi giorni.
- Il 49% ha detto di non aver mai seguito un brand su Linkedin.
- Il 21% che smetterà di seguire un brand se i contenuti della pagina sono ripetitivi e noiosi.
- Il 19% se l'azienda pubblicherà post con troppa frequenza (più di sei volte al giorno).
- Il 22% degli intervistati ha detto inoltre che le immagini sono il tipo di contenuto che preferisce.
- Altre ragioni che convincono un fan a togliere "mi piace" sono: perché riceve troppe notifiche e vuole fare pulizia; le attività del brand lo offendono; i contenuti sono irrilevanti rispetto al brand; non sente coinvolgimento; trova brand più interessanti da seguire.
- Anche le newsletter sono oggetto di diserzione: il più delle volte perché noiose o ripetitive (24%), perché intasano le caselle di posta (28%) ma soprattutto perché vengono inviate con troppa frequenza (33%).
- Dopo le immagini, sono apprezzati i video, al secondo posto, e i commenti degli altri clienti.
- Cala l'interesse per e-book e white paper.