Cambiare: non può essere "questione di vita o di morte"
Un "trigger" è un elemento (pensiero, convinzione, evento) che innesca un cambiamento.
Nel libro Triggers, Marshall Goldsmith sostiene la seguente tesi: il cambiamento, negli esseri umani, avviene solo quando è questione di vita o di morte... e neanche sempre.
Prendiamo il fumo: è comprovato che fa male, ma non smettiamo, anche se ne siamo consapevoli.
O i social network: sappiamo che un uso eccessivo ha degli effetti negativi (sull'umore, le relazioni...), ma riduciamo gli accessi ai nostri account? No.
E sono due esempi "banali".
Marshall sottolinea che la difficoltà sta nel fatto che si tratta di "cambiamenti comportamentali in età adulta". E che, affinché un cambiamento di questo tipo sia positivo e, soprattutto, duraturo, servono degli attivatori psicologici, come lui li chiama. Cioè dei "trigger" che stronchino il comportamento negativo e sconfiggano le convinzioni che ci portano all'inerzia.
Quali le convinzioni più diffuse, nel nostro lavoro?
Si può fare una hit con i maggiori "successi" che portano all'insuccesso. I gruppi di discussione sui social ne sono pieni. Forse chi scrive non usa queste esatte parole, ma basta leggere tra le righe...
---> Una lettura interessante è La dittatura delle abitudini di Charles Duigg (Corbaccio)
---> Altra analisi interessante è quella fatta da HelpScout su come "rivoluzionare" le nostre abitudini. La trovate qui.
Vi starete domandando: ok, ma allora ci sarà anche una lista di "trigger positivi".
Nì.
Gli attivatori, infatti, non sono intrinsicamente "buoni" o "cattivi": ciò che conta è la nostra risposta a uno stimolo.
Sta tutto nella tensione che esiste tra ciò che vogliamo e ciò che ci serve.
Siamo noi, in pratica, a stabilire cosa faccia scattare un trigger e cosa no. Siamo noi a rendere uno stimolo producente.
Uno stesso trigger, uo stesso obiettivo "accende" nelle persone risposte diverse.
E qui Marshall ha individuato questa condizione in un altro schema molto utile da tenere sempre sott'occhio.
Un breve esercizio, per concludere:
- scegli un obiettivi comportamentale che vuoi raggiungere;
- elenca persone e situazioni che ti ostacolano;
- inseriscili nel grafici: sono controproducenti?