Strategie e tecniche


Simone Marcocchi Simone Marcocchi

Dal volume N° 22

WWW... NON FACCIAMO PASTICCI!

PRIMA DI GUARDARE AI SITI WEB ALTRUI, SIAMO SICURI DI AVER COSTRUITO BENE IL NOSTRO? BREVE GUIDA (IN DUE PARTI) PER RIPARARE AGLI ERRORI, DAI TESTI ALLA GRAFICA

 

 

 

In questo nuovo appuntamento (diviso in due parti) proveremo a tracciare le linee essenziali che riguardano l’impalcatura di un sito internet. Come venditori o aziende, vi trovate o troverete necessariamente a crearne e a usarne uno. Qui affronteremo dieci aspetti attorno ai quali si dovrebbe lavorare. Chi utilizza gli strumenti messi a disposizione dalle rete sa molto bene che è un mondo in evoluzione. Un linguaggio di programmazione subisce numerose modifiche, stravolte in alcuni casi nel giro anche di un paio d’anni, mentre nuovi strumenti vengono messi a disposizione

per aiutare chiunque a ricavarsi i propri spazi nell’enorme e variegato mondo di internet. Partiamo, allora, con i primi cinque consigli.

 

1. Io parlo… ma cosa dico?!

Per comunicare in rete, si deve considerare un solo tipo di strada: quella dell’utente finale! Se infatti il vostro portale riguarda un argomento molto specifico e tecnico e il vostro target sono persone come voi, allora preparate voi ogni singolo testo; altrimenti fatelo filtrare dal web master.

Il web master infatti è incaricato della manutenzione e gestione di un sito web, ed è specializzato nell’usare un linguaggio diretto, comprensibile da tutti gli utenti. Si metterà in prima persona con l’obiettivo di rendere condivisibili i messaggi che lanciate.

Non scegliete mai un percorso di ragionamenti, ma fate in modo che ogni testo sia uno spot a sè: immediato, conciso, diretto e di facile interpretazione.

Ponetevi quindi in definitiva un obiettivo, e una volta realizzato il portale verificate che quest’ultimo sia stato raggiunto.

 

2. Colori e grafica

Nessuno dei due è secondario, ma la cosa più importante è che vi lasciate guidare, almeno in parte, da chi è più esperto di voi in questo campo. Fondamentale che la tipologia di colori ricalchi quelli del vostro logo e di vostro gusto, ma che il tutto sia il più generico possibile. Non imponete variabili cromatiche dell’arcobaleno, perché non è un quadro o un gioco che deve piacere a voi; lo scopo è attirare visitatori, anzi farli interagire.

 

Ricordate, lo scopo di ogni sito dovrebbe essere questo: portare l’utente a un’azione. Qualora questo non avvenisse, il vostro “navigatore” prenderà il largo dopo pochi secondi. Faccio alcuni esempi pratici: le scritte piccole non piacciono a nessuno; i box da compilare (form) devono essere di dimensioni generose; non esagerate con i colori, anzi il massimo sarebbe utilizzare il nero (anche il grassetto) e il rosso ma non oltre, o rischiate di “disturbare” gli utenti; i pulsanti devono essere invitanti; spesso attrae il colore arancione.

 

3. Tre è il numero perfetto

Succede che chi sceglie di avere il sito più semplice del mondo, ovvero con pochissime pagine, compie l’errore di costruire una sola pagina o al massimo due. Considerate che in questo caso Google non vi considererà nemmeno o in modo defilato.

Un vero sito internet è composto di almeno tre pagine, con un giusto compromesso tra testo e immagini (possibilmente non utilizzate Flash o rischiate di tagliarvi una buona fetta di visitatori che utilizzano iOS) e la possibilità di interagire con l’utente (ad esempio con una form mail che vi permette di inviare un messaggio di posta dal sito stesso senza ricorrere a programmi di terze parti).

 

4. Sito classico o blog?

Entrambi, direi io, ma cerchiamo più che altro di capire qual è la differenza.

 

Un sito ha la funzione fondamentale di presentare un’attività in quanto tale, quindi presenta di che cosa vi occupate. Poche frasi ma strutturate in modo ordinato e preciso, che rendano bene il vostro lavoro; poi aggiungete un’immagine e meglio ancora un video in calce.

Ripeto: cercate di portare l’utente all’azione, per esempio regalandogli un buono sconto se inserisce la propria email, ma evitate lunghe registrazioni.

Un buon suggerimento è quello di sfruttare una tecnologia recente che si chiama “responsive”. Nell’esempio del sito www.seidigitale.com vi accorgerete che se prendete la “finestra” e iniziate a rimpicciolirla, si adatterà in automatico alle differenti dimensioni. Questo aiuta molto, perché se il sito verrà aperto da dispositivi mobili, non si dovrà realizzare una versione ad hoc e nello stesso tempo sarà sempre tutto ben visibile e navigabile.

 

Vediamo i blog, adesso. Un blog ha una funzione di minor impatto estetico, ma di grande diffusione di informazioni. Rappresenta il vostro modo più frequente di comunicare con il mondo. Se un sito può non essere aggiornato spesso, così non può essere per un blog.

Parlate di voi: raccontate i vostri lavori, mostrate la competenza del vostro campo regalando consigli utili a tutti, esprimendo le vostre opinioni per il settore in cui operate.

Fatelo non meno di due o tre volte a settimana.

 

5. Social che?

Se avete figli e un dispositivo qualsiasi in grado di connettersi in rete, o se avete abitato su questo pianeta negli ultimi cinque anni, saprete che Facebook e compagnia stanno catalizzando l’attenzione dei più giovani. Data anche la grande semplicità nella configurazione di un account social, molte aziende amano improvvisarsi su questi portali, ma con quali risultati? Esserci è proprio così importante?

Gli errori più comuni, da evitare, sono: configurare un account aziendale come personale (si deve infatti creare una pagina ad hoc con una configurazione guidata); trascurare la pagina per settimane; pubblicare post a pochi secondi l’uno dall’altro (rischiate di infastidire e di allontanare chi invece dovete attirare).

Registratevi anche su LinkedIn (social network che mette in contatto aziende tra loro, ma anche potenziali clienti o futuri dipendenti).

Se amate le foto non potrete resistere a Instagram, e magari lo potrete condividere con Pinterest.

Per dare forza a una cartina geografica, quale modo migliore di posizionare un pin con la posizione della propria azienda su Foursquare o Google Places?

 

Ma tutti questi strumenti servono davvero? Sì, se usati bene. A differenza di un sito internet che deve crescere in popolarità, con i social sfrutterete la loro grande diffusione per far sì che il vostro nome compaia spesso... e gratis!