Cambiare senza paura
L’UNICO ANTIDOTO ALL’INCERTEZZA È L’AZIONE. IL MESSAGGIO, POTENTE E ISPIRATORE, DEL NUOVO LIBRO DI ROBERTO RE, NUMERO UNO DELLA FORMAZIONE
V+ INTERVISTA ROBERTO RE
Roberto, nuovo libro per ribadire un messaggio a cui tieni molto: superare i limiti per realizzare il potenziale che c’è dentro ognuno di noi. Come nasce Cambiare senza paura? Da quale ispirazione?
Si potrebbe quasi dire che è come se l’argomento avesse scelto me. Negli ultimi anni, infatti, nella mia attività di coach e formatore mi sono sempre più spesso confrontato con le difficoltà che le persone e le organizzazioni hanno nell’affrontare il cambiamento. Incontrando migliaia di persone ogni anno, mi sono reso conto che al giorno d’oggi la sfida più presente nella vita di ogni individuo è la capacità di gestire i cambiamenti a cui ognuno è sottoposto.
Dopo l’uscita, edizione Mondadori, il 10 marzo, ci sarà un tour per promuovere il libro nei teatri. Dove andrai?
Il tour toccherà una ventina di città italiane, da nord a sud. Partiremo da Milano il 23 febbraio al Teatro Carcano, passando da Bologna, Roma, Firenze, e concluderemo con la data di Trieste. Le date complete del tour sono consultabili sul nostro sito www.hrdonline.it.
Hai scelto la forma del manuale: i tuoi consigli possono essere messi in pratica facilmente e da tutti?
Non è la prima volta che scelgo di usare questa formula: già Leader di Te Stesso e Smettila di Incasinarti erano due manuali. Questa struttura infatti mi permette di essere più vicino al lettore e di coinvolgerlo attivamente nella lettura. Nel libro sono presenti piccoli esercizi, attraverso cui il lettore comincia praticamente a lavorare su se stesso. È proprio dall’azione, che ogni singolo individuo inizia a mettere in pratica per se stesso, che parte il cambiamento.
Per rendere ancora più interattiva l’esperienza di questo libro, abbiamo pensato una “App” a esso collegata. Il lettore potrà scaricarsi l’applicazione dove troverà la spiegazione di ogni capitolo correlata da approfondimenti video e testuali.
Che cos’è la paura secondo la tua esperienza?
La paura è lo scoglio che si frappone fra i desideri di tutti noi e l’azione. È quel sentimento che, se non gestito, paralizza e impedisce di decidere un piano chiaro per il futuro, definire obiettivi concreti e fare il primo passo per raggiungerli. La paura non è negativa di per sé. Il problema non è avere paura, lo è piuttosto la mancanza di coraggio.
Da anni viviamo cambiamenti ogni giorno, ma non ci siamo abituati. Perché cambiare fa ancora paura?
Abbandonare una situazione conosciuta per una situazione di incertezza è una sfida per la natura umana, per questo il cambiamento fa paura, da sempre. Ognuno tende a rimanere nella zona di comfort, a evitare cioè ciò che crede di non saper gestire. Il messaggio che cerco di passare è che possiamo imparare a gestire le nostre emozioni e guardare il cambiamento come possibilità positiva.
Secondo te, smetteremo mai di avere paura del cambiamento?
Sinceramente? No, poiché uscire da schemi conosciuti inevitabilmente genera un minimo di disagio. Possiamo e dobbiamo allenare la nostra mente a essere più elastica e flessibile soprattutto in un mondo come il nostro, dove il cambiamento avviene sempre più velocemente in ogni ambito della vita.
Il cambiamento ha un forte impatto sulla nostra emotività. Qual è il primo consiglio che dai per non essere vittima delle emozioni negative?
Da tanti anni il mio lavoro consiste proprio nell’insegnare a gestire le emozioni negative. Non a caso uno dei miei corsi, l’Emotional Fitness, frequentato ogni anno da circa 2 mila persone, si concentra sulla gestione degli stati d’animo, insegna a sfruttare al meglio il proprio potenziale anche quando l’emotività è stimolata negativamente dall’esterno.
Il cambiamento richiede una evoluzione dei nostri schemi mentali. Jack Welch, celeberrimo ad di General Electric, disse: “Cambia prima di essere costretto a farlo”. Perché è così importante che il cambiamento venga da dentro?
Quando il cambiamento, così come la motivazione, viene imposto dall’esterno difficilmente risulta essere duraturo; se invece si affronta il cambiamento abbracciandolo e utilizzandolo a proprio vantaggio, si innescherà inevitabilmente un “circolo virtuoso”. Per questo i manager come Jack Welch non devono imporre cambiamenti ma devono stimolarli, questo di fatto significa essere dei leader.
Cambiare senza perdere l’equilibrio interiore: è possibile?
Certo che è possibile, anzi dovrebbe essere l’obiettivo di chiunque. Affrontare il cambiamento con la consapevolezza di cui parlo in Cambiare senza Paura è il modo corretto di farlo con serenità ed equilibrio.
Di quali cambiamenti hanno paura i venditori?
La categoria dei venditori dovrebbe essere estremamente aperta al cambiamento e dovrebbero essere persone elastiche e flessibili per loro natura. Al contrario, per esperienza personale, ho notato che molto spesso non lo sono. Recentemente ho tenuto uno speech a una convention di venditori della grande distribuzione: il loro problema fondamentale è il continuare ad applicare le stesse strategie e le stesse modalità di vendita che si usavano qualche anno fa in un mondo che ormai è totalmente cambiato. Il venditore, come d’altronde tutti noi, crea modi di agire e strategie che gli portano dei risultati. Una volta creata questa struttura, continua però a rimanerci attaccato anche quando non gli porta più profitti perché continua a dargli sicurezza. Questa è una strategia fallimentare. Se non impara ad adattarsi al nuovo,
infatti, sarà destinato a “morire”. Le regole di vendita sono cambiate, e il venditore deve imparare a modellarsi su di esse. E smetterla con frasi tipo “sì, ma il mio mercato è differente” oppure “la mia zona”, “il mio prodotto”, e così via!
Quale consiglio daresti a un venditore bloccato dalla paura o dall’incertezza?
L’unico antidoto alla paura e all’incertezza è l’azione. Spesso, al contrario, quando le cose non vanno, i venditori tendono a nascondersi con le orecchie basse sotto la scrivania, a evitare di affrontare i clienti, a trovarsi delle scuse invece che scendere in campo, atteggiamento che risulta ovviamente fallimentare. Il fare e cercare di generare risultati è dunque il solo rimedio per uccidere la paura.
Nel 2004 sei riuscito a tirar fuori da una situazione di stallo una campionessa come Isolde Kostner. Sul sito di HRD, la tua società, lei racconta: “La prima cosa che ha fatto Roberto è stata quella di aiutarmi a ritrovare la fiducia in me stessa in un periodo in cui davvero non mi riconoscevo più”. Che cosa le stava accadendo e su che cosa hai puntato?
Quando l’ho conosciuta, Isolde era in una situazione molto particolare. Usciva da un grave infortunio e non riusciva a ritrovare se stessa. Quando a un atleta succede una cosa del genere, iniziano a generarsi dubbi e si fa strada la paura di non essere in grado di tornare al livello di prima. Se ciò accade, la maggior parte degli atleti non è in grado di gestirsi, perché non sanno in che modo poter sfruttare al massimo la loro mente. Questo dunque tende a bloccarli e a rendere più lungo e più complicato tornare a essere quello che erano. Tuttavia lavorare con un grande campione è un enorme vantaggio da questo punto di vista, perché è più semplice risvegliarlo: basta toccare le giuste corde, ravvivare l’immagine di sé vincente e di solito il risultati arrivano.
Isolde Kostner non è l’unica atleta di alto livello a essersi rivolta a te. Quali sono le paure più frequenti di questi professionisti dello sport?
Dipende molto dagli atleti chiaramente; in generale posso dire che il mondo dello sport, essendo non solo competitivo, ma basandosi su vittorie e sconfitte, successo o insuccesso spesso decisi nel giro di millesimi di secondo, esaspera tutti i meccanismi che anche noi viviamo nelle nostre vite. Essendo sottoposti a una pressione costante, gli atleti si confrontano spesso con la paura di fallire e l’incapacità di accettazione della sconfitta. Per uscirne, innescano, più o meno inconsapevolmente, meccanismi di auto sabotaggio che li portano a fallire, per non doversi più confrontare con le aspettative del pubblico, degli allenatori, dei compagni di squadra, della famiglia. A quel punto crollano immediatamente la fiducia in se stessi e l’autostima, e, se non si interviene a sciogliere quel nodo, c’è il rischio che la paura paralizzi definitivamente l’atleta, impedendogli di riprendersi.
“Il cambiamento è il risultato finale di tutto il percorso di apprendimento”. È una frase dello scrittore Leo Buscaglia. E chi meglio di te può parlare di cambiamento e apprendimento! A che punto è la tua attività di formatore?
Nonostante gli ormai più di 25 anni di attività, sia io che la mia organizzazione siamo in continua crescita. Anche io come individuo e come professionista non sono arrivato, anzi, trovare stimoli continui per migliorarsi ed essere flessibili
al cambiamento è non solo la cosa che insegno ai miei corsi, ma anche ciò che io applico nella mia vita, tutti i giorni.
Quella della paura del cambiamento è un’emozione che hai trovato tra le persone arrivate ai tuoi corsi con HRD Training Group? Che cosa ti dicono?
Il confronto con oltre 20 mila persone ogni anno sicuramente rappresenta per me una continua possibilità di contatto con le reali problematiche delle persone. Non è solo quello che mi viene raccontato, quanto i loro comportamenti e i motivi che li spingono a partecipare ai miei corsi che mi danno una visione d’insieme. Va detto anche che i partecipanti ai miei corsi fanno parte di una fetta di popolazione indubbiamente più “avanti” rispetto alla media: chi infatti decide di investire tempo, denaro ed energia sulla sua crescita personale e professionale, è fortemente motivato
alla ricerca di soluzioni per se stesso, ed è quasi sempre una persona attiva e con grande voglia di migliorarsi.
E le aziende? Perché oggi le aziende faticano a cambiare o non vogliono cambiare per il meglio?
Molte aziende, ancora oggi, sono ancorate a sistemi di relazioni vecchi e a mercati definiti, con confini ristretti. Sono “sistemi” che tanto più sono grandi, tanta più fatica fanno per modificarli. Inoltre a livello commerciale il target da colpire oggi è globale. Ma per riuscire a farlo, a vendere, a emergere, a imporsi fra migliaia di altri prodotti o servizi, non basta più la qualità. Quella la si dà per scontata. Sono necessarie competenze costantemente aggiornate, conoscenza del mercato, capacità di relazionarsi e comunicare. In sostanza, non bisogna sentirsi mai “arrivati”. E ciò comporta un impegno costante, percepito da molti come troppo faticoso.
Come master trainer di HRD, come ti preoccupi di “rafforzare” il tuo gruppo di lavoro contro la paura?
La squadra HRD condivide con me lo spirito di azione e di focalizzazione al risultato. Ogni nostro collaboratore ha prima frequentato i nostri corsi, motivo per cui parliamo un linguaggio comune e cerchiamo di condividere ed essere allineanti sugli obiettivi da raggiungere.
Quali sono i prossimi eventi di HRD a cui possiamo partecipare?
Oltre al tour nei teatri per la presentazione del mio libro Cambiare senza paura, dal 13 al 15 marzo ci sarà l’Emotional Fitness Weekend a Milano. Successivamente dal 7 al 10 maggio si terrà il Leadership Seminar a Pesaro, uno dei nostri seminari più importanti, quattro intensissimi giorni di full immersion dedicati allo sviluppo della leadership personale.
Per finire, Roberto: sul sito di HRD, una partecipante ai tuoi corsi ha scritto: “Non avrei mai immaginato di potermi divertire così tanto nell’imparare dei contenuti utili”. E tu Roberto, tu ti diverti ancora a fare il formatore?
Assolutamente sì. Il mio lavoro è la mia passione, adoro fare ciò che faccio e ogni anno imparo qualcosa di nuovo. Mi ritengo davvero fortunato e ciò mi permette di affrontare con il sorriso le difficoltà e i ritmi intensi che il mio lavoro richiede. E ho intenzione di continuare a divertirmi ancora a lungo!
I PROSSIMI APPUNTAMENTI CON ROBERTO RE
Il 23 febbraio è iniziato a Milano, teatro Carcano, il tour di presentazione del nuovo libro di Roberto Re, Cambiare senza paura (edizioni Mondadori). Scopri sul sito www.hrdonline.it tutte le date o chiedi informazioni a info@hrdonline.it.
Dal 13 al 15 marzo ci sarà l’Emotional Fitness Weekend a Milano.
Dal 7 al 10 maggio torna il Leadership Seminar: quattro giorni, a Pesaro, da dedicare completamente a se stessi, per scoprire le credenze sbagliate e autosabotaggi e creare un piano d’azione preciso. Perché un leader è una persona che punta al meglio, e spesso lo ottiene.
Tutte le date del tour "Cambiare senza paura" sono scritte anche nell'agenda di V+.