Ikea: "Abbiamo raggiunto il picco degli acquisti"
È possibile che i consumatori occidentali abbiano raggiunto il “picco degli acquisti”, cioè che abbiano comprato tutto il comprabile mettendo in circolazione una quantità così vasta di merce da non aver più bisogno di niente? Sì, è possibile.
A evidenziare la cosa è un’azienda che da anni non ha cali di marcia, il Golia dell’arredamento: Ikea ha presenziato al dibattito sul “Business sostenibile” organizzato dal Guardian, quotidiano britannico. In quell’occasione, Steve Howard, responsabile per la sostenibilità ambientale della multinazionale, ha parlato di “peak home furnishing”, letteralmente “picco dell’arredamento per la casa”. Abbiamo raggiunto il picco, ha detto. Le vendite di mobili e illuminazione domestica non sono mai state così alte dall’inizio della crisi finanziaria – e ciò è un bene, se consideriamo che l’obiettivo dichiarato di Ikea è di raggiungere un fatturato di 50 miliardi di euro entro il 2020 (contro i 23 del 2013).
Resta però la difficoltà di gestire una quantità di beni del genere, di gestirne anche lo smaltimento.
Dopo il picco del petrolio, dunque, il picco dei mobili?
L’analisi di Howard non va a cozzare contro i grandi numeri della multinazionale: è risaputo che Ikea sta investendo molto (circa 600 milioni di euro) nelle energie rinnovabili, incoraggiando allo stesso tempo i clienti a cambiare le scelte di consumo e ad adottare stili di vita più “sobri”, più sostenibili, appunto. Tra le volontà dell’azienda c’è anche quella di creare una Ikea più “circolare”, dove poter riparare e riciclare i prodotti.