10 domande a...


Stefania Amodeo Stefania Amodeo

Dal volume N° 15

MARIO DE VIVO

Direttore commerciale dell’Inter, già direttore marketing di Geox e precedentemente di Oviesse

 

Ma cosa “vende” l’Inter?

L’Inter offre una marketing platform che facendo perno sulla prima squadra offre tante possibilità, come sfruttare la visibilità mondiale (40.000 ore di tv l’anno in tutto il mondo) o campagne di advertising associando il proprio marchio a 3/4 giocatori.

 

Qual è il compito del direttore commerciale di una squadra di serie A?

Incrementare i ricavi della società, nel rispetto della brand equity del club, utilizzando tutte le leve: dalla sponsorship al retail, dal merchandising alle licenze, al broadcasting (Inter ha una rete televisiva, InterChannel, su Sky, con 40.000 abbonati).

 

L’Inter dispone di una rete commerciale? Se sì, da quante persone è costituita?

Il team è costituito da 8 persone, una per area di business, e si avvale poi di un advisor per le sponsorship sul mercato italiano e di una rete di sales agent specializzati per i principali mercati esteri.

 

Il merchandising sportivo segue le normali logiche del retail?

In linea di massima, sì. Certo, la passione guida la scelta del prodotto, e la domanda è quindi fortemente influenzata dall’andamento della prestazione sportiva.

 

Chi sono i clienti, chi crea la domanda?

I tifosi, i simpatizzanti e gli amanti del calcio sono il primo bacino di clienti. Le vittorie, i grandi campioni, la storia e la leggenda di un club centenario che ha vinto tutto creano la domanda.

 

Chi inventa e crea l’offerta all’interno del team?

Il marketing, ma anche il resto del team commerciale e la società nel suo complesso. Le buone idee possono arrivare, e arrivano, anche da settori societari non esattamente preposti a creare l’offerta. Poi il team commerciale ha il compito di tradurla in proposta commerciale vendibile.

 

Quali sono i canali di vendita e distribuzione dei vostri “prodotti”?

I negozi diretti, l’e-commerce, la rete degli Interclub (circa 130 soci nel mondo).

 

Quanto ha influito nella sua carriera la capacità di persuadere? E come?

Persuasione è un termine che non amo. Diciamo che se sei convinto del prodotto e del progetto che proponi, se il tuo interlocutore vede che ci credi tu per primo, sarà più facile che si convinca che quello che gli stai proponendo sarà utile al suo business.

 

Qual è la sua arma vincente, la dote più spiccata dimostrata in ambito lavorativo?

L’entusiasmo, la preparazione tecnica, la capacità di pensare con la testa del proprio interlocutore, e l’idea di dire sempre "proviamoci".

 

Da cosa capisce che un suo collaboratore è un bravo venditore oppure no?

Dalla positività, dall'entusiasmo e dall'ottimismo, direi quasi "a prescindere". Non ho mai visto un venditore pessimista fare carriera.