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Valeria Tonella Valeria Tonella

Solo a Torino aperti nel 2014 170 negozi "a tempo"

Cambia il dna del retail, e il 2014 sembra esserne la dimostrazione: La Stampa lo ha
eletto l’anno del “commercio liquido”, che prende forma nella rapidità e nella fluidità dei temporary shop. Milano, Roma, Bergamo e Torino: sono queste le città che nell’ultimo periodo hanno riscoperto la voce “commercio e ufficio a tempo” (secondo
uno studio della Camera di commercio milanese). “Temporary shop”, o “negozi a tempo”, o “negozi-apri-vendi-e fuggi”, tutelati da un’associazione nata ad hoc, la “Assotemporary”. A Torino l’associazione ha contato, nello scorso anno, almeno due o tre aperture a settimana, per un totale di 170 punti vendita “a scadenza”. Botteghe e outlet simili a bancarelle di mercato, che spuntano come funghi, per chiudere, in genere, nel giro di qualche settimana o mese. Le vendite sono andate bene non solo durante le feste natalizie, e comunque le alternative, spesso, non sono molte:
considerati gli affitti delle zone urbane più centrali e il peso delle tasse da sostenere
per un esercizio commerciale, non resta che presentare una semplice domanda, la Scia, Segnalazione certificata di inizio attività. E negozio fu.