VENDITORI AL TELEFONO: OLTRE AL BON TON C'È DI PIÙ
UNO STUDIO AMERICANO DIMOSTRA CHE ASCOLTARE ALTRE PERSONE MENTRE PARLANO AL CELLULARE INIBISCE LA CONCENTRAZIONE PEGGIO DI UN RUMORE ASSORDANTE
Rivediamoci nelle nostre giornate di venditori e ripercorriamone i gesti: qual è il più comune? Senz'altro quello di parlare al telefono. E non solo quando siamo in ufficio, ma anche in treno, in autobus, al bar o al ristorante.
Con l'avvento dei cellulari, il bon ton telefonico ha riconfermato alcune imprescindibili regole, prima fra tutte l'accortezza di usare un volume di voce moderato quando ci si trova in un luogo pubblico. Il galateo c'entra fin là: alcuni psicologi dell'università di san Diego, in California, hanno condotto uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Plos one, che dimostra come la concentrazione di una persona venga duramente messa alla prova dalle chiacchiere altrui al telefono, disturbandola a tal punto da farle interrompere qualsiasi attività stia svolgendo. Lo studio ha coinvolto 150 studenti dell'ateneo, invitati a leggere un testo a voce alta: alcuni sono stati esposti a una chiacchierata tra due compagni, altri a compagni impegnati in una telefonata al cellulare. I primi si mostravano più capaci nel proseguire la lettura e nel rispondere poi a delle domande su quanto avevano letto; i secondi faticavano a staccare l'attenzione dalle telefonate in corso. Il motivo? L'impossibilità di mettere in atto un proficuo multitasking mentale: il cervello non riesce a leggere e ad ascoltare altre voci contemporaneamente.
Si va, quindi, oltre l'etichetta: gli esperti ci dicono che, quando parliamo al cellulare, non solo disturbiamo più di un rumore assordante, ma danneggiamo la produttività altrui, impediamo a chi ci sta intorno di fare un lavoro, qualunque esso sia (leggere un libro, fare dei conti, scrivere una lettera...).
Ricordiamocelo quando saremo tra la gente col nostro telefono premuto all'orecchio...
Fonte: www.corriere.it