PERSONAL BRANDING: COME SI FA?
Le basi che ogni venditore dovrebbe avere per comunicare l'immagine di sè. Dal sito web ai social network, come alimentare la "reputazione digitale" ed essere riconoscibili agli occhi del cliente
Ogni venditore ha un suo stile, fatto di gesti, comportamenti e tecniche affinate negli anni. Il primo incontro con il cliente, quel primo faccia a faccia, resta un banco di prova importantissimo per concludere la trattativa, ma una buona strategia di comunicazione personale può aiutare a dimostrare quali competenze si possiedono anche nei giorni successivi. Perché il personal branding lavora su tutto quello che sta intorno alla vendita, spostando l’attenzione su chi vende e sulle sue peculiarità.
Molti sono gli strumenti con cui si può diffondere la propria immagine. Qui voglio proporre alcune idee, tutte di facile realizzazione.
Le basi
Partiamo da ciò di cui ha bisogno il venditore:
- logo: serve un simbolo che rispecchi la sua identità e riassuma la sua personalità in pochi tratti. È il modo più rapido per ottenere riconoscibilità immediata e distinzione dalla massa anche dopo il primo approccio con il cliente;
- uno o due colori che lo rappresentino: la scelta cromatica è fondamentale per la costruzione dell’immagine. Tutto, dai biglietti da visita al sito web, deve ricondurre a un'unica matrice e generare riconoscibilità agli occhi del cliente;
- uno slogan: siete capaci di riassumere in poche parole i vostri punti di forza? Forse è la cosa più difficile, ma una frase d’impatto conferisce maggiore identificabilità e affidabilità al "brand".
Quello che si trasmette con questi stratagemmi deve poi essere integrato con uno stile che abbini l'immagine alla personalità: molti formatori “vestono” con gli stessi colori del proprio brand, generando riconoscibilità a ogni nuovo incontro. La specificità del personaggio traspare in tutto ciò che lo riguarda.
Gli strumenti
Il personal branding ha bisogno di un megafono per esprimersi, e oggi il web è il miglior veicolo per piccoli e grandi venditori. Premetto subito che internet non è l’unica via, ma rientra in un mix più complesso che integra online (internet, appunto) e offline (incontri, contatti "di persona").
Se è vero, però, che internet può servire da curriculum, l’obiettivo è saper controllare i risultati dei motori di ricerca, facendo trovare ai clienti i contenuti voluti: se si è in cerca di un lavoro o si è appena partecipato a un evento, le persone cercheranno su Google informazioni aggiuntive e quello che troveranno deve giocare a proprio favore.
Il miglior modo per attirare clienti è un sito web dove racchiudere:
- una breve biografia con il profilo professionale;
- foto che diano un volto alla propria persona;
- gli eventi a cui si parteciperà (da formatori o da spettatori);
- pubblicazioni di libri, riconoscimenti ricevuti;
- il riferimento a un blog, dove dare un'interpretazione più approfondita, e a cadenza regolare, sulla vendita.
Il sito web diventa così la "roccaforte" da cui partire per dare consistenza al brand.
È vero anche, tuttavia, che senza un valido avamposto non è possibile primeggiare sul mercato. I social media sono dunque il luogo migliore per passare all’azione e dare voce a una strategia di comunicazione.
Quali sono? Vediamoli in sintesi.
Linkedin (http://www.linkedin.com) è un’ottima arma per i venditori e uno strumento per accrescere la propria credibilità agli occhi dei clienti.
Creare un profilo è semplicissimo, utilizzarlo invece non è così immediato. Qualche consiglio:
- completare minuziosamente tutti i campi;
- iscriversi ai gruppi che possono interessare i clienti;
- partecipare in modo costante e propositivo alle discussioni;
- regalare al gruppo la propria competenza, senza badare al “tempo perso gratuitamente”;
- dare voce alla propria personalità in relazione alle idee sulla vendita.
Spesso la risposta data in una discussione genera curiosità e interesse, rendendo ogni post un potenziale aggancio per una vendita futura.
Twitter (http://www.twitter.com) tiene informati su tutte le news inerenti il business.
È una buona piattaforma per dimostrare di conoscere la vendita meglio di chiunque altro.
Attraverso gli aggiornamenti ci si può tenere in contatto con i clienti e donare "vitalità" al brand.
È consigliato:
- lasciare i tweet (interventi di 140 caratteri) visibili pubblicamente;
- evitare di descrivere cosa si sta mangiando a pranzo (solo notizie davvero interessanti);
- collegare l'account Twitter a quello Linkedin, scegliendo però con attenzione cosa far apparire su quest’ultimo;
- ascoltare i potenziali clienti e non aver paura di fornire loro le risposte che cercano;
- non fare autopromozione, ma condivisione;
- non fare la collezione di follower ("seguaci" o contatti), ma selezionarli puntando alla qualità dei contatti.
- menzionare, "re-twettare" (rispondere ai post di altri) e partecipare agli #hashtag più popolari; gli #hashtag, riconoscibili dal simbolo "cancelletto" che li precede, indicano l’argomento a cui si sta facendo riferimento nel tweet. Spesso 140 caratteri non bastano, e così si risparmia spazio. Uno dei più utilizzati per identificare un tweet dedicato alla vendita è, per esempio, #salesman.
Più recente è Google+ (http://plus.google.com), considerato, per molti aspetti, simile a Facebook.
C'è una differenza, però: collegato al social network dello storico motore di ricerca si trova "Search plus your world", un sistema in grado di integrare nei risultati i post delle persone con cui si è in collegamento proprio su Google+.
Permette di:
- pubblicare sul profilo un post intitolato, per esempio, “I 5 modi di approcciarsi al cliente”;
- seguire e farsi seguire da persone interessate alla vendita (clienti, amici, conoscenti);
- far comparire il post, completo di nome e cognome di chi l'ha scritto, al cliente/follower che digita su Google "come approcciarsi al cliente".
Ricapitoliamo
- Costruite la vostra immagine coordinata fatta di loghi, colori e frasi.
- Siate presenti online (social media).
- Alimentate la vostra "digital reputation" con l’ascolto e la partecipazione.
Per iniziare
- Registrate subito il dominio www.nomeecognome.it, perché se anche non sapete come utilizzarlo, nessun omonimo potrà accaparrarselo al posto vostro.
- Aprite i canali social con cui vi sentite più a vostro agio. Per iniziare consiglio Linkedin, ma quando sarete esperti non esitate ad attivare un account Twitter, Facebook (http://www.facebook.com) o Google+.
- Mettetevi in ascolto di chi ha più esperienza, e intervenite nelle discussioni in modo puntuale e incisivo. Partecipare è tutto.
- Cercate di ricostruire online la rete di contatti che possedete offline, e curate il rapporto con ognuno.