Tre consigli da Brian Smith, inventore degli stivali Ugg
DALL'AUSTRALIA ALL'AMERICA, PER UN SUCCESSO IMPREVISTO E STREPITOSO
C’era una volta un australiano che decise di portare in America una calzatura con lana di pecora. Da allora – erano gli anni ’80 – le vendite hanno toccato il miliardo di dollari in tutto il mondo. L’australiano si chiama Brian Smith, e il brand UGG. Quegli stivali ormai un must in inverno, dei moon boot ma molto più fashion (questa è l’opinione femminile; devo ancora trovare un uomo che li apprezzi). Gusti o non gusti, UGG è un successo imprenditoriale. Smith ne ha parlato in un libro intitolato The birth of a brand. Nel libro, Smith dà alcuni consigli derivati dalla sua esperienza.
Primo, guàrdati attorno. «Mentre lavoravo in California, su un magazine di surfisti trovai l’annuncio per degli stivali con lana di pecora. Tutti in Australia li portavano, in America nessuno. Mi venne la pelle d’oca! Cominciai proprio col venderli ai surfer, e da lì partì il business».
Secondo, trova un “turning point” (un punto di svolta) per il tuo prodotto. «Non potevo continuare a restare nel mondo del surf, così lessi le riviste femminili e di moda, e
inviai un campione degli stivali agli stilisti di Hollywood. Le star cominciarono a indossarli in tv e camminando per strada. Diventarono un’icona».
Terzo, essere degli imprenditori richiede una certa dose di ignoranza e innocenza. «Quando cominciai, negli anni ’80, non avevo computer o dati di mercato così precisi come oggi. Col
senno di poi, se li avessi avuti, non avrei nemmeno provato a penetrare il mercato americano. Se conosci tutti gli ostacoli che hai davanti, potresti spaventarti. A volte è meglio… cominciare e basta»