Cosa fanno ristoranti, bar e supermercati contro lo spreco di cibo?
Con Expo 2015 e il tema "Nutrire il pianeta" non poteva restare innominato il diffuso fenomeno dello spreco di cibo da parte di supermercati, ristoranti, alberghi.
La Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) dice che ogni anno il 30% del cibo prodotto per il consumo umano viene buttato via.
L'Unep, programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, specifica che il cibo buttato o lasciato marcire equivale alla metà della produzione di cereali annua mondiale.
Gli italiani, calcolano le ultime ricerche dell'Osservatorio Waste Watchers, buttano via 49 chili di cibo commestibile ogni anno per famiglia. Perché comprano di più di quello che poi riescono effettivamente a mangiare, non programmano bene la spesa e finiscono per cucinare più di quello di cui hanno bisogno. Tanto che quest'estate il ministero dell'Ambiente aveva annunciato di voler presentare entro l'anno una legge anti-sprechi, affinché le aziende non debbano incorrere in problemi fiscali qualora decidano di regalare prodotti in scadenza, per esempio.
Oltre che dei singoli cittadini, lo spreco alimentare è anche una responsabilità dei bar, della grande distribuzione e dei già citati ristoranti e alberghi.
Le iniziative, fortunatamente non mancano.
Esistono già Paesi, come il Belgio, dove i supermercati sono obbligati per legge a donare l'invenduto alle associazioni di volontariato.
A Lisbona addirittura un gruppo di "ciclisti" generosi gira per la città per raccogliere gli avanzi dai vari esercizi pubblici e dalle case private consegnandole poi ai più indigenti (il progetto si chiama Refood).
In Francia la catena di supermercati Intermarché ha lanciato la campagna "Inglorious fruits and vegetables", per ridare un mercato agli ortaggi esteticamente brutti, ma buoni, e sensibilizzando i clienti a comprarli nonostante il loro aspetto esponendoli su un banco diverso e con un packaging pensato. Le vendite sono aumentate del 24% in pochi mesi. Lo stesso in Germania, con la campagna "Ugly Fruits".
In Germania l'azienda di catering Culinary Misfits (letteralmente "scherzi della natura in cucina") usa solo ingredienti scartati da altri ristoranti o negozi.
Se cercate online, troverete CropMobster, una piattaforma nata dall'idea del giovane fattore Nick Papadopoulos dove agricoltori, commercianti e ristoranti della baia di San Francisco possono pubblicare degli avvisi per offrire le loro eccedenze alimentari. Gli avvisi vengono trasmessi a Facebook e Twitter. La piattaforma è stata lanciato nel 2013 e si conta che ha rimesso in circolo prodotti per 500 mila sterline, un milione di porzioni.
L'ultimo ristorante ad aver fatto notizia è un ristorante di Santander, in Spagna: il ristorante Rochi ha preparato fuori dalla sua porta un tavolino rosso con vaschette di cibo e un cartello per le persone indigenti che sarebbero passate di là: "Se ne hai bisogno, prendilo". L'iniziativa è diventata subito famosa sui social grazie a questa fotografia...