A cosa serve (davvero) l'autostima
L'autostima non è solo un modo consapevole di vivere se stessi, è la base di qualsiasi azione umana: per risolvere i problemi, coltivare ambizioni, comunicare, evitare relazioni "tossiche"... una buona autostima is the way.
Nathaniel Branden con I sei pilastri dell'autostima (1994) viene considerato il precursore di tutti i libri sull'argomento. Scrittore ma prima di tutto psicoterapeuta, muore nel 2014 lasciando in eredità una visione molto pragmatica dell'autostima: "L'autostima, per quanto ne dicano, non te là nessuno: te la devi guadagnare".
Lasciamo a voi scoprire quali siano questi sei pilastri; qui abbiamo raccolto alcuni consigli. Preziosissimi.
Più è solida la nostra autostima, meglio siamo equipaggiati per affrontare i problemi che sorgono nella nostra vita personale o sul lavoro. Ci risolleviamo più in fretta dopo la caduta, abbiamo più energie per ricominciare da zero.
Più è alta la nostra autostima, più tendiamo a essere ambiziosi, non necessariamente in senso finanziario o lavorativo, ma in termini di quello che ci auguriamo di sperimentare nella nostra vita - emotivamente, intellettualmente, spiritualmente e creativamente. Più è bassa la nostra autostima, più le nostre aspirazioni sono basse, con il risultato che probabilmente otterremo di meno dalla vita. Ciascun percorso tende a rinforzare e perpetuare se stesso.
Più è alta la nostra autostima, più il nostro modo di comunicare sarà aperto, onesto e appropriato, perché siamo convinti che i nostri pensieri abbiano valore e quindi non abbiamo paura della chiarezza, anzi la ricerchiamo. Più è bassa la nostra autostima, più il nostro modo di comunicare sarà torbido, evasivo e inappropriato, perché siamo in sicuri dei nostri pensieri e sentimenti e/o proviamo ansia per la reazione di chi ci ascolta.
Più è alta la nostra autostima, più siamo disposti a stringere relazioni «nutrienti» piuttosto che tossiche. La ragione è che i simili si attraggono, cioè l'individuo sano è attratto da un altro individuo sano. La vitalità e l'espansività degli altri risultano per le persone con una buona stima di sé molto più attraenti del vuoto e della dipendenza.
Più è sana la nostra autostima, più siamo inclini a trattare gli altri con rispetto, benevolenza, bontà e giustizia: infatti non tendiamo a percepirli come una minaccia, e il rispetto di sé è il fondamento del rispetto per gli altri.