La magia negli spot: gli esempi Mercedes e Apple
Nel vocabolario, "magia" viene distinta da "stregoneria": l'una è positiva e buona, l'altra malefica e socialmente e storicamente perseguitata.
L'elemento magico è tornato prepotente negli ultimi anni, nei film, nelle serie tv e anche nella pubblicità, chiedendo al consumatore/fruitore adulto uno sforzo di immaginazione che, in realtà, non è difficile da fare: non è male conferire a un prodotto comune dei poteri magici, anche solo per diffonderne l'immagine.
Ai "moderni" la magia nell'advertising piace.
Nello spot Mercedes Me, slogan "A kind of magic", con "una specie di magia", il proprietario dell'auto richiama, ogni volta che ritorna a casa, un gruppo sempre più numeroso di ragazzini (che, tra l'altro, ricordano i protagonisti della serie paranormal Stranger Things). I ragazzini guardano, incantati, la macchina che...
Anche un altro marchio super tecnologico come Apple non disdegna. Lo spot che pubblicizza la modalità "Ritratto" dell'iPhone 7 Plus mostra una ragazza che torna dalla nonna (molto probabilmente in vacanza) e con il suo telefono riesce a strappare all'anziana ritrosa uno scatto. Che è "praticamente magico". E convince tutti gli abitanti del villaggio (nell'ideale, poco tecnologici e contrari a "quelle diavolerie") a farsi ritrarre.
Il messaggio è che la tecnologia, come la magia, sono strumenti che, se usati bene, fanno del bene. E continuano a farci sognare anche da grandi... e ad acquistare.