Cosa dice di noi la nostra puntualità?
Cosa dice di noi la nostra puntualità?
Ho conosciuto professionisti che arrivano sempre in anticipo, e sono stati guardati male per questo. C'è la mentalità per cui "l'importante è arrivare giusti". Se sei in anticipo, dai quasi fastidio.
Il Forbes ci tira le orecchie. Lo fa con un articolo del redattore Brent Beshore che apre: "So di sembrare severo, ma arrivare in ritardo per me è inaccettabile".
- Gli orari (e le scadenze) servono. In un mondo "sempre di corsa", dove tutto va veloce, ci sentiamo in qualche modo giustificati se arriviamo in ritardo. "Scusa, sai com'è". Ma l'assegnazione di orari e scadenze serve ancora a qualcosa: coordinare gli sforzi, minimizzare sprechi di tempo, creare delle aspettative precise. Cosa accadrebbe se tutti, ma proprio tutti, arrivassero sempre in ritardo, perché persi nel flusso o incastrati tra mille impegni? Trionferebbe il caos.
- Questione di rispetto. Chi arriva in ritardo mette l'altro in una condizione di disagio: si era organizzato per riceverci in un dato momento, mettendoci tra vari appuntamenti e si ritrova con la giornata sballata, anche se di un quarto d'ora. Quanto imprechiamo quando succede a noi?
- Brutta figura. Anche se siamo gli uomini o le donne più impegnati, faremo sempre una brutta impressione, arrivando in ritardo: sembreremo irrispettosi, ma anche poco credibili, arroganti (perché pensiamo di poter giocare con il tempo degli altri), disorganizzati, poco precisi...
- Il valore del tempo (e del denaro). Siamo uomini e donne di business, viviamo di business e le giornate hanno un indice di produttività. Magari non possiamo dire che "un'ora del mio tempo vale tot euro", come gli imprenditori multimilionari, però sappiamo bene che, quando lavoriamo bene, produciamo; se non lavoriamo, perché stiamo aspettando qualcuno, toglieremo del tempo alle nostre attività. Dunque toglieremo a noi stessi la possibilità di guadagnare... dunque che uomini e donne di business pensiamo di essere? Il tutto si aggrava quando facciamo perdere tempo (e denaro) a qualcun altro.
Le emergenze capitano a chiunque, gli imprevisti pure: non pretendiamo di essere in orario sempre.
Ma c'è una regola da tenere a mente: "Cinque minuti in anticipo vuol dire essere in orario. Essere in orario vuol dire essere in ritardo. Essere in ritardo è inaccettabile".
Sembra un controsenso, ma rileggetela più volte, e vi accorgerete che non è così...