Loro se ne vanno: tu cosa fai (prima)?
Negli States, il 2021 è stato l’anno della “great resignation”, un’ondata di lavoratori che hanno scelto o stanno scegliendo di cambiare professione, complici anche l’insicurezza generata dalla pandemia e il desiderio di vivere meglio o in modo diverso.
In questo clima, che sicuramente mette alla prova le imprese, Susanne Lucas, esperta di risorse umane in azienda, ha consigliato per Ted alcune strategie, se non per attirare talenti, almeno per assicurarci che quelli che abbiamo ci siano “fedeli” (ogni caso, poi, è a sé).
“Assumi in base al potenziale, non in base all’esperienza” dice. I requisiti standard sono limitanti, sia per il candidato che per l’azienda: “Richiesta esperienza di x anni in x” è un concetto che esclude quello che una persona può imparare. Magari è la persona giusta per voi, ma dovrà acquisire altre competenze aggiuntive, e lo farà nel corso degli anni. Cerca, allora, candidati che abbiano una base solida ma anche versatile, che siano cioè disponibili ad apprendere (anche perché un ruolo o una posizione cambiano nel tempo).
“Se non sai qualcosa dei tuoi dipendenti o collaboratori, domandaglielo”. Non lasciare in sospeso: chiedi. Sai cosa li rendi felici? Sai cosa li rende infelici? Prima di pensare a come sviluppare le tue strategie, pensa alle persone che lavorano con te: cosa trovano più o meno gratificante? Quali obiettivi hanno? Vorrebbero partecipare ad altri progetti? Ti sarà utile saperlo anche per costruire programmi di formazione più mirati.
“Come si comporta la concorrenza con i suoi lavoratori?” Gli stipendi che offri sono al giusto tasso di mercato oppure i tuoi collaboratori hanno qualcosa di molto più promettente che li attende, fuori dalla porta? Molti ruoli sono simili (contabile, addetto al servizio clienti…), e magari altre aziende offrono non solo più soldi, ma più flessibilità, altre prospettive… devi stare al passo!
“Studia i tuoi risultati, e agisci di conseguenza”. Poche, pochissime aziende, sottolinea Lucas, monitorano i processi di reclutamento e, ancora più importante, di fidelizzazione dei collaboratori. Se non sai dove stiate fallendo o dove invece stiate andando bene in tutto quello che riguarda il campo delle risorse umane, presto ti troverai senza dati, significa senza informazioni nel caso non riuscissi a rispondere a domande come: “Dove sono le persone che cerchiamo?”, “Perché non le troviamo?”, “Perché dopo un po’ che sono con noi, se ne vanno?”