Trend


Valeria Tonella Valeria Tonella

Dal volume N° 22

CENTRI COMMERCIALI: MEGLIO "A MISURA D'UOMO"

In Italia continuano a proliferare; negli Usa il matrimonio tra americani e “shopping mall” sembra arrivato al capolinea.

Una storia d’amore iniziata negli anni Cinquanta, quando l’architetto austriaco Victor Gruen progettò per la prima volta a Edina, città nel Minnesota, uno spazio con negozi raggruppati sotto lo stesso tetto, parcheggi, vetrine rivolte solo verso l’interno, aria condizionata. Un modello che si diffuse nel mondo.

Il problema non è solo la crisi economica: secondo un articolo pubblicato sul sito della rivista Casa & Clima, gli americani, clientela storica dei centri commerciali, preferiscono oggi frequentare i villaggi dello shopping open air, in cui i negozi, anche di ridotte dimensioni, sono accorpati da camminamenti pedonali, piazzette, aiuole. E la tendenza prende piede anche in Europa.

Sul sito tendenzeonline.info, in un rapporto firmato dalla società di consulenza milanese Marketing & Trade, si sottolinea la necessità di recuperare la dimensione “umana” del centro commerciale: invece di spazi “artificiali”, dove il clima e la luce sono controllati e l’architettura quella di “scatoloni” senza connotazioni, proporre al cliente strutture che si integrino con il paesaggio e riscoprano le logiche della viabilità pedonale dei centri cittadini e dei piccoli borghi, con spazi all’aria aperta e passaggi riparati contro il maltempo. Insomma, valorizzare lo shopping come esperienza di aggregazione e passatempo.