Prendersi una pausa dal web: possibile?
In un altro articolo, scrivevo che il sentimento dominante della nostra epoca è il risentimento; qui aggiungo che il secondo sentimento più diffuso è la sopraffazione. Prima, ovvia causa: la tecnologia.
Hanno ben poco da dire gli esperti: possiamo spegnere lo smartphone per un tot di ore, lasciarlo fuori dalla camera da letto, disattivare le notifiche… tutto giustissimo, ma, quando torniamo online, è uno tsunami di dati: aggiornamenti su Facebook (compresi i “ricordi”), email rimaste indietro anche solo per un weekend, news, siti di informazione che si aggiornano al secondo, e ti ritrovi a non sapere neanche di cosa parlino gli “articoli più letti”. Più letti da chi? Chi ha avuto il tempo di rimanere incollato allo schermo di pc o smartphone per non perdersi niente? Li vedi mentre aspettano la pizza da portare a casa o sulla metro: testa bassa e torcicollo. E tu? Ti senti sopraffatto. Vorresti tornare in un tempo in cui le notizie erano diluite e arrivavano con cadenza regolare.
Per non piangere su epoche passate, bisogna avere una strategia. Che potrebbe essere fatta di piccole tecniche:
- attiva degli “alert” (vedi quelli Google) che raccolgano per te solo le notizie che ti interessano veramente, per lavoro oppure no, cioè filtra. Sapere tutto di qualcosa è preferibile al sapere niente di tutto – o almeno, è l’unico modo per sopravvivere.
- Screma. Per macrotemi, settori.
- Poi “usa” un amico o un collega per tenerti aggiornato sul resto (ottima scusa per berci un caffè assieme).
- Poi cancèllati dalle newsletter che non leggi. Tasto “unsubscribe” e non ci pensare più. Senza paura.
- Sui social, è un po’ più difficile selezionare; non diventiamo matti a scorrere tutti, tutti gli aggiornamenti; Facebook ci ha instillato questa strana curiosità per cui, dopo un weekend lungo o le vacanze, dobbiamo sapere esattamente cosa hanno fatto gli altri, dove sono stati, con chi. Se ti preme davvero, telefona a quel qualcuno – o, di nuovo, portalo a bere un caffè o a mangiare una pizza. Il racconto sarà molto più coinvolgente e molto meno stressante.
- Credo che stiamo lentamente passando dalla fase “sempre connessi” a quella “qualche volta, anche no”. Riprendiamoci le nostre pause da internet, e senza sensi di colpa. Per evitare cortocircuiti mentali.