"Non è il lavoro dei miei sogni", ma forse non è così nera
Con la crisi e tutto il resto, fare domanda per un lavoro che non è "quello dei sogni" è diventata prassi comune - e quasi imposta, prima che dagli altri, dalla nostra coscienza che non tarderà a solleticarci: "Di questi tempi, meglio che niente".
Lo scenario può sembrare sconfortante, e per molti lo è. L'Istat è stata chiara: alla fine del 2013, oltre ai disoccupati, si contano 3 milioni di "sfiduciati", che il lavoro neanche più lo cercano, convinti di non trovarlo.
Ma qualche consolazione c'è, anche se ce lo dimentichiamo più che sovente. Sostenere un colloquio per un lavoro considerato non proprio "perfetto" dà tre vantaggi, e mi piace che il BusinessNewsDaily li ricordi.
1. Aumenti il tuo potere contrattuale
I nonni direbbero: fa curriculum. Non è solo questo: metti che l'"azienda dei tuoi sogni" ti ricontatti dopo qualche tempo e tu hai ripiegato su una posizione che non ti soddisfaceva e che però ora ti dà un buon corrispettivo... beh, quell'azienda, la numero uno della tua hit parade, magari dovrà faticare un po' per averti e contrattare con te uno stipendio più alto di dove sei ora. Magari.
2. Cara, vecchia pratica
Lo abbiamo capito, non è il lavoro che agognavi, ma pensa al cumulo di esperienza che metti nello zainetto per il dopo: colloquio iniziale (farne tanti fa fiato); incarichi di vario tipo; rapporto con i colleghi; lavoro di gruppo; qualche trasferta; se capita, pratichi l'inglese o altre lingue. Oh yes... Meglio di niente? Sì, meglio di niente.
3. Magari poi ti piace anche
E se poi quel lavoro che neanche avevi annusato finisce per piacerti? Cerca di non chiuderti in improduttivi pregiudizi, e al colloquio dai all'azienda cinque minuti per farti... un'impressione. Forse non ne caverai niente comunque, ma il più grande dei fallimenti è di gran lunga preferibile al non averci provato. Lo diceva anche il poeta.
Fonte: BusinessNewsDaily