La banca a ore in azienda: il modello Yoox
C'è una legge, la numero 196 del 1997, e una circolare Inps, la numero 95 del 2000, che regolano un tipo di attività finora conosciuto soprattutto nel campo del volontariato: la "banca a ore" è un istituto contrattuale a tutti gli effetti in virtù del quale il lavoratore può scegliere di accantonare le ore di straordinario in uno speciale deposito. Invece di ricevere una remunerazione, potrà attingere a questo "conto" per godere di riposi compensativi. Possono accedere alla banca ore i dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre i dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato possono accedervi solo se previsto dalla contrattazione. Per un quadro più completo, è possibile consultare il sito di Italia Lavoro.
Molto semplice, a parole. I dipendenti che scelgono di aderire alla banca delle ore si rendono disponibili a lavorare di più quando serve all’azienda e a prendersi ore o giorni di ferie quando vogliono, comunicandolo per tempo a un responsabile (entro il giovedì della settimana in corso per usufruirne la settimana successiva). Si ragiona per anno solare, e alla fine dell’anno, se le ore non verranno utilizzate per ferie, si trasformeranno in soldi in busta paga.
Semplice ma... applicabile?
Dai primi di settembre, Yoox dice "sì, lo è": l'esperimento è stato avviato nell'interporto di Bentivoglio, Bologna, e i commenti finora sono positivi: smonetizzazione del lavoro straordinario, flessibilità del lavoro, libera scelta del lavoratore, conciliazione di casa e ufficio.
La sperimentazione riguarda al momento solo la sede dell'Interporto (fotografi, informatici, programmatori, addetti alle vendite), ma l'obiettivo è di allargarla "a macchia d'olio" a tutti i dipendenti (un migliaio).