Dreamers, la mostra a Roma: se chiediamo l'impossibile, siamo degli sciocchi?
Dal 2 settembre al 5 maggio, al Museo di Roma, Trastevere, resterà aperta la mostra fotografica Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo, frutto del lavoro di ricostruzione dell'archivio storico di Agi e di altre agenzie stampa storiche.
Nel cinquantesimo anniversario di un anno che cambiò moltissime cose, è bello guardare certi scatti: giovani che corrono per le strade, personaggi internazionali (Martin Luther King, Bob Kennedy). Ma anche filmati originali, le prime pagine dei giornali, i dischi più venduti. E ovviamente un hashtag, #ilmio68, per raccontarsi.
"C’era nell’aria una spinta per il cambiamento che andava al di là del movimento studentesco ed operaio. A Città del Messico Dick Fosbury ha cambiato il modo di saltare provando a farlo a pancia all’aria, “l’impossibile”; i cantautori in Italia hanno cambiato il modo di cantare; la Nazionale di Valcareggi ha cambiato il modo di giocare dopo la disfatta con la Corea del Nord; le donne hanno cambiato il modo di vestirsi e stare al mondo; e alla vigilia di Natale tre astronauti hanno cambiato la nostra percezione del mondo scattando una storica foto, una foto fatta alle spalle della Luna che mostrava per la prima volta la Terra a colori in tutta la sua bellezza e fragilità" (Riccardo Luna, giornalista e direttore Agi)
I computer erano "grandi come palestre", e solo qualcuno pensava a quando ogni casa ne avrebbe avuto uno; quell'estate nasce la Intel, incubatrice della Silicon Valley; l'anno dopo, l'avvento di Arpanet, predecessore di Internet.
Ma non si parla solo di "rivoluzione" digitale. Il titolo, Dreamers, ricorda tutti quelli che avevano un sogno, e, volenti o nolenti, sapevano di volerlo realizzare. Come? Bisognava scoprirlo.
E oggi?