Anche la cosmesi diventa un rito
Dopo il boom dei prodotti coreani (la cosiddetta K-Beauty, con prodotti coloratissimi e sbarazzini, vedi le maschere di ogni forma e "gusto"), adesso il trend mondiale torna su quelli, meno giocosi ma più di qualità, del Giappone (la J-Beauty). Il Financial Times ha registrato, per brand come Shiseido o Sensai, un fatturato di 2,75 miliardi di dollari nei primi mesi del 2018.
La scelta dei consumatori si indirizza verso prodotti che garantiscano risultati sul lungo termine, anche se con packaging più tradizionali.
Anzi, la tradizione rassicura: la cosmesi giapponese, infatti, riprende i princìpi della filosofia "washoku". Proviene dalla cucina, ma riguarda, più in generale, la bontà degli ingredienti, la valenza estetica della presentazione, la ritualità dei momenti, il rispetto della stagionalità, il prodotto come opera d'arte. Tanto che l'Unesco ha riconosciuto questa tradizione come patrimonio dell'umanità.
Armonia, buona salute, benessere: tutti concetti che, uniti all'eleganza, si stanno affermando nel mondo del beauty... in tutto il mondo. Noi occidentali facciamo ancora un po' di fatica (soprattutto nella parte della ritualità, nel "prendersi il proprio tempo per la cura del corpo), ma la crescita dei prodotti giapponesi dimostra che il trend sta cambiando.