PAROLE DA NON USARE MAI
MA PROPRIO MAI. IMPARIAMO A TOGLIERLE DAI CURRICULUM E DAI SITI AZIENDALI
Ci sono molti modi in cui un'azienda o un venditore possono descriversi, su un sito, un curriculum, un biglietto da visita.
Ce ne sono alcuni da evitare accuratamente. Per ricordarci quali sono, traduco un ottimo articolo apparso su inc.com.
"Motivato"
"Alta motivazione", "Sono molto motivato a..." (lavoro di gruppo, sperimentazione di nuovi metodi, apprendimento. Chi più ne ha, più ne metta). Il fatto è che se sei motivato a farlo, non significa che lo farai, o perlomeno chi ti assume o ti sceglie non può esserne completamente sicuro, quindi, in fin dei conti, è un'informazione inutile.
"Autorità"
"Siamo un'autorità del settore". Non dire in che cosa cosa sei bravo: mostralo. (Di)mostra la tua esperienza, lascia parlare le tue capacità, i riconoscimenti che hai ottenuto, i livelli di produzione, il fatturato. Come al punto 1: dire di essere un esperto, non ti rende tale agli occhi di chi non ti conosce.
"Fornitore globale"
Oggi la maggior parte delle attività commerciali vende prodotti o servizi in tutto il mondo. Chi non lo fa - un ristorante, per esempio - non ha bisogno di dirlo: è ovvio, anche per il cliente. Quindi specifica che sei un fornitore a livello globale solo quando non è ovvio; altrimenti apparirai come una piccola azienda che vuole sembrare grande.
"Innovativo"
La maggior parte delle aziende dice di essere innovativa. La maggior parte delle persone dice di essere innovativa. La maggior parte non lo è. Niente paura, comunque, perché l'innovazione non è sempre indice di successo.
Se sei (veramente) innovativo, non dirlo: dimostralo (vedi punti 1 e 2). Presenta i prodotti che hai creato, i processi che hai modificato. Dai, cioè, una prova che renda il tuo grado di innovazione evidente, anche se non viene nominato.
"Creativo"
Inc evidenzia come in moltissimi profili Linkedin compaia la parola "creativo" - così tanto che ormai ha perso significato (come innovativo, del resto, o decine di altre parole: dinamico, propenso al gioco di squadra, collaborativo, efficiente). Non è sbagliato usare questi termini per descriversi, perché può essere che ti descrivano realmente per quello che sei; solo che le usano centinaia di altre aziende o di altri candidati come te, quindi non avranno alcun impatto su chi le legge.
"Appassionato"
In un contesto lavorativo, è meglio usare parole come "concentrazione", "specializzazione", "focus". Riserviamo la passione per le relazioni amorose.
"Unico"
Le impronte digitali sono uniche e irripetibili. Un fiocco di neve è unico. Tu sei unico, ma non lo è il tuo business. Non fingere che lo sia, perché chi ti deve assumere o i tuoi clienti non cercano l'"unico", cercano il "meglio" rispetto a qualcos'altro. Dimostra che sei meglio della concorrenza e per i tuoi clienti o i tuoi datori di lavoro diventerai unico.
"Guru"
Se hai davvero raggiunto un alto livello di conoscenza ed esperienza nel tuo campo, dovrebbero essere gli altri a presentarti come un "guru", non tu. Altrimenti rischi la figura del pallone gonfiato.
"Incredibilmente" e simili
"Incredibilmente appassionato", "Profondamente perspicace", "Estremamente accattivante"... non è sufficiente essere perspicace o accattivante? Devi esserlo anche "profondamente"? Credimi, non saranno questi avverbi in abbondanza a ingigantire la buona opinione che gli altri avranno di te.