Questa sì che è customer satisfaction (Pretty woman insegna)
IN “PRETTY WOMAN” LE ORMAI STORICHE SCENE CHE MEGLIO DESCRIVONO IL PIACERE DI COMPRARE (E PERCHÈ NON SOTTOVALUTARE MAI UN CLIENTE…)
Dopo essere stata cacciata da una spocchiosa commessa di una spocchiosa boutique di Beverly Hills a causa della sua presenza visiva “non adeguata”, la protagonista Vivian (Julia Roberts) si sfoga con Edward (Richard Gere).
Vivian: Non è stato il gran divertimento che pensavo… sono stati cattivi con me.
Edward: Cattivi con te?
Nella sequenza successiva lui la trascina a fare shopping, assicurandole che ora riceveranno la migliore attenzione – per una buona ragione:
Vivian: Nei negozi non sono mai gentili… non mi va.
Edward: Non sono mai gentili con la gente, ma sono gentili con le carte di credito.
A questo punto, entrano in uno dei negozi di più alta classe e sono accolti dal signor Hollister.
Ha inizio qui una delle scene più famose del cinema – e forse la migliore sintesi di tanti concetti commerciali: la frustrazione delle donne nel non trovare ciò che cercano, il piacere che invece ricavano dal sentirsi valorizzate e soddisfatte, il potere (non solo d’acquisto) esercitato dal denaro, la palese piaggeria di molti venditori di fronte a un cliente “dominante”.
Hollister: Io sono Hollister, il direttore. Desidera?
Edward: Edward Lewis.
Hollister: Oh… sì, signore.
Edward: Vede quella signorina lì? Avete qualcosa in questo negozio che sia bello come lei?
Hollister: Oh sì! Oh no! No, no, no… io dico che abbiamo molte cose che sono belle… belle… come lei le vorrebbe! A questo concetto volevo arrivare. E non c’è dubbio…
Edward: Scusi, sa di che abbiamo bisogno? Abbiamo bisogno di avere molta gente a disposizione, e le spiego perché: noi spenderemo una sfacciata somma di denaro e abbiamo bisogno di gente che si spacchi in quattro perché ci teniamo, capito?
Hollister: Oh! Signore, se mi permette è nel negozio giusto e nella città giusta per questo.
Poco dopo, mentre Vivian viene finalmente servita e riverita dai commessi:
Hollister: Mi scuso, signore, esattamente per sfacciata somma di denaro che intendeva: disinvolta o, diciamo, spudorata?
Edward: Spudorata, diciamo.
Hollister: Quanto mi piace quest’uomo!
Lo shopping diventa un frenetico divertimento, e il direttore “liscia” il cliente.
Hollister: Signor Lewis, signore… come va?
Edward: Gradirei una maggiore deferenza.
Hollister: Bene, signore. Lei non solo è bello, ma potentissimo, l’ho capito appena entrato. È una persona di un livello…
Edward: Hollister!
Hollister: Signore?
Edward: Non con me: con lei. Ha la mia carta.
Hollister: Noi l’aiuteremo a usarla!
Alla fine, ecco una trasformata Vivian, elegantis-sima e carica di shopper, avanzare in Rodeo Drive soddisfatta – fra sguardi ammirati. Ma al perfetto godimento manca la chicca finale: tornare dalla algida commessa che l’aveva “rimbalzata” prima.
Vivian: Salve! Si ricorda di me?
Commessa: No, mi scusi.
Vivian: Io sono venuta qui ieri. Mi ha detto di andarmene.
Commessa: Oh!
Vivian: Lavora a percentuale?
Commessa: Sì…
Vivian: Bello sbaglio! Bello… enorme! Ho altro shopping da fare.
C’è poco da fare: questo film una donna può rivederlo cento volte, ma a questo punto ululi sempre di piacere. Vince Vivian e vinci tu – la rivalsa finale contro tutte le commesse e i venditori che a vario titolo ti hanno fatto sentire inadeguata.
Le donne sono oltre la metà del cielo, decidono oltre l’80% di tutti gli acquisti, sono le clienti più fedeli e… ognuna di loro da bambina è stata una principessa: chi le fa sognare conquisterà un regno di opportunità.
Riguarda la scena qui.