Oltre la crisi: non per i soldi che guadagni, ma per come tratti le persone
«NON I PROFITTI, MA LE PERSONE: COSA METTERE AL CENTRO»
DAL WEBINAR DI WOBI LA VOCE DI TOM PETERS
«Questo è il momento per cui sarai ricordato. Non per i profitti, ma per come tratterai gli altri». Tom Peters parla da casa sua – una libreria stracolma alle spalle – di una crisi che, ci crede fermamente, nessuno di noi ha mai vissuto. «Nessuno è mai passato per un momento del genere, ma è anche il momento per cui verremo ricordati». È un pomeriggio di fine aprile. Mi collego al webinar, anzi al WOBInar, organizzato da Wobi in collaborazione con il Washington Speaking Bureau. Ho letto tanto di Tom Peters. Uno degli esperti più influenti di management e di management in tempo di crisi. Fa strano vederlo lì, in videochiamata: se ne colgono la grande umanità, l’umiltà – anche quando per qualche minuto cade la connessione perché il suo iPad decide di crollare sulla scrivania. «No panic, I’m back!», «Niente panico! Rieccomi!» Succede anche ai grandi. E sono soprattutto i messaggi di “humanity” quelli che colpiscono chi si è connesso (lo leggo nei commenti).
Comfort
«Non verrai ricordato per i soldi che stai guadagnando ma per il modo in cui ti stai rapportando con i clienti e i dipendenti. I veri leader adesso sono quelli che riescono ad addormentarsi tranquilli, perché sanno di aver fatto il massimo». Peters parla proprio di “comfort”: far sentire clienti e dipendenti “safe and confortable”, “al sicuro e “bene”, per quanto possibile. «Non è il tempo delle grandi decisioni», delle azioni eclatanti. La “rottura” (disruption) è senza precedenti.
Gentilezza
Si sente, nel discorso di Peters, l’urgenza che noi italiani avevamo quando ancora non c’era nell’aria la ripartenza, ma ci si concentrava sul presente e sulla grande incognita: la salute. Il virus che è arrivato dopo negli Usa rispetto all’Italia costringe a focalizzarsi non sulla produttività, ma sulle persone. «La gentilezza viene prima. La gentilezza è gratis. Non salverai il tuo business se tratterai male i tuoi perché le cose vanno male!» Qui Peters si scalda un po’, ma è un tema per lui scottante da anni: «Io non sono una “risorsa umana”, tu non sei una “risorsa umana”: siamo esseri umani!» Ecco perché «in un meeting o anche in una videochiamata per i primi 20 minuti non dobbiamo parlare dell’azienda, delle cose da fare, ma di come vanno le cose a casa, delle famiglie, dei bambini». Secondo l’esperienza di Peters, la grande maggioranza dei dipendenti non è coinvolta (engaged) nel suo lavoro ma non colpa dell’azienda, per colpa dei supervisori, ed è un problema che con la pandemia si presenta più forte di prima. «Il compito dei responsabili è anche quello di combattere il senso di solitudine che tanti stanno vivendo. Abbiamo estremo bisogno di chiacchierare e di confrontarci».
Umanità
«Slow down. Calm down». Peters mette in guardia dalle decisioni prese in modo affrettato. Adesso la tentazione è di fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma potrebbe essere un errore. «Tieni duro. Spera per il meglio. Non avere troppe aspettative, perché niente sarà più come prima. Diffida da chi ti offre consigli universali che vanno bene per tutti. Piuttosto concentrati su chi sei, sulla tua umanità e trasmetti questo sentimento anche ai tuoi prodotti. Usa questo tempo per “umanizzare” i tuoi prodotti e renderli ancora più vicini ai tuoi clienti. Se ne innamoreranno, anche dopo tutto questo?»
LINEE GUIDA
• Non stai solo lavorando da casa. Sei a casa, durante una crisi mondiale, e stai cercando di lavorare!
• Prenditi cura di te stesso: la tua salute (fisica, mentale ed emotiva) è fondamentale.
• Non cercare di compensare la perdita di produttività lavorando troppe ore in più.
• Non giudicare te stesso.
• Non giudicare gli altri.
• Il successo, oggi, non si misura nella stessa misura in cui si misurava prima. I parametri sono stati stravolti.
Se hai letto questo articolo, potrebbe interessarti anche questo:
- L'execution, signori, l'execution! La gestione del cambiamento non ha scorciatoie
- Ho paura del cambiamento... ma se ce l'hai nel Dna!
- Dallo stallo alle stelle: per non rimanere bloccati