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Food delivery, shopping e camerieri: i primi trend del 2019

COME MANGIA IL MANAGER E CHI LAVORA

Quasi 19 milioni gli italiani nell'ultimo anno con regolarità (3,8 milioni) e occasionalmente (15,1 milioni) hanno consumato a casa cibo ordinato tramite una piattaforma web da ristoranti e pizzerie.

Nel 2018 più di un italiano su tre ha ordinato dal telefono o dal pc pizza, piatti etnici o cibi gourmet, grazie alle piattaforme Just Eat, Foodora, Deliveroo, Bacchette Forchette o Uber Eats, ma anche da realtà locali.

Chi ordina da mangiare online lo fa soprattutto perché è stanco e non ha voglia di cucinare dopo il lavoro, ma anche perché vuole stupire amici e parenti alle cene dei weekend con qualcosa di diverso. Poi c'è chi non ha tempo o non sa proprio.

(dati Censis e Coldiretti)

 

 

COSA COMPRANO GLI ITALIANI DOPO NATALE

Fanno soprattutto ricerche di negozi di abbigliamento, complici i saldi ovviamente. Lo riporta Waze, una app di navigazione GPS con la quale l'utente può trovare ciò che gli interessa nella zona dove si trova.

Si rileva una crescita del 79% nelle ricerche fashion. In particolare, l'attenzione va a grandi magazzini, centri commerciali e poi negozi.

Poi c'è la prova costume. Eh sì, dopo lo shopping gli italiani mettono lo sport, andando a vedere dove si trovano palestre e piscine.

Ma i navigatori del web "spulciano" per trovare informazioni sui monumenti e i musei più famosi, ma anche teatri, cinema, festival e concerti.

Infine c'è la quotidianità: dopo le vacanze natalizie, gennaio è il mese per rimettersi in pari con le news su scuole, uffici e università.

(fonte: Ansa)

 

LAVORO: NON VA BENISSIMO

Lo fa sapere il Censis: l'Italia crea meno posti di lavoro degli altri Paesi europei. Negli ultimi dieci anni (2007-2017) il numero di occupati in Italia è diminuito dello 0,3%, è invece aumentato in Germania (+8,2%), Regno Unito (+7,6%), Francia (+4,1%) e nella media dell'Unione europea (+2,5%).

Il 50,6% dei lavoratori afferma che negli ultimi anni si lavora di più, con orari più lunghi e con maggiore intensità. Sono 2,1 milioni i lavoratori dipendenti che svolgono turni di notte, 4 milioni lavorano di domenica e nei giorni festivi, 4,1 milioni lavorano da casa oltre l'orario di lavoro con email e altri strumenti digitali, 4,8 milioni lavorano oltre l'orario senza il pagamento degli straordinari.

Vent'anni fa, nel 1997, i giovani di 15-34 anni rappresentavano il 39,6% degli occupati, nel 2017 sono scesi al 22,1%. Le persone con 55 anni e oltre erano il 10,8%, ora sono il 20,4%. I lavoratori "anziani" hanno un'alta presenza nella pubblica amministrazione (il 31,6% del totale, con una differenza di 13,5 punti percentuali in più rispetto al 2011) e nei settori istruzione, sanità e servizi sociali (il 29,6%, il 7,4% in più). I millennial invece sono più presenti nel settore alberghi e ristoranti (39%) e nel commercio (27,7%).

E gli stipendi? Le retribuzioni da lavoro dipendente degli impiegati sono sempre più schiacciate su quelle degli operai e sempre più distanti da quelle dei dirigenti.

Meno male che il welfare in azienda è buono: lì dove c'è. Da una indagine su 7 mila lavoratori che beneficiano di prestazioni di welfare aziendale risulta che l'80% ha espresso una valutazione positiva, di cui il 56% ottima e il 24% buona. Sono soprattutto prestazioni di prevenzione, assistenza, sostegno della famiglia e smart working.