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Effeto wow: gli utenti dei social si meravigliano ancora?

    Una profilo Instagram libresco ha pubblicato, nel weekend, un sondaggio nelle Stories (purtroppo ne abbiamo perso traccia - durano 24 ore, mannaggia, come dicevamo nella scorsa nota). Nel sondaggio, si chiedeva agli utenti: Dobbiamo dire che le risposte ci hanno sorpreso. Alla prima, la maggioranza ha risposto che preferisce foto di libri da soli, senza che necessariamente venga mostrato il lettore/autore del profilo. Va un po’ contro la logica dell’immagine, per cui si pensa che una persona attiri sempre più like o cuoricini di un paesaggio, un oggetto... e invece no. Sicuramente le edizioni dei libri sono sempre più “belle”, proprio nell’estetica, e l’abilità degli Instagrammer sta anche nel creare l’ambiente di contorno. Può essere uno spunto che esce dal libresco: ci chiediamo sempre se il nostro prodotto, in foto, renda senza troppe aggiunte. Sì, se abbiamo l’accortezza di creare immagini di qualità. Pensate solo alla Lettura, inserto domenicale del Corriere della sera: su Instagram viene sfogliato ogni settimana in anteprima e il sèguito non è da poco. La qualità delle illustrazioni, il rumore della carta da giornale e la sana curiosità di chi aspetta il nuovo numero rendono superflue pubblicità di altra sorta. Chiediti come valorizzare il tuo prodotto sui social attraverso le immagini.   Alla seconda domanda, la maggioranza ha risposto che preferisce recensioni brevi. La motivazione non è, come si immaginerebbe, la brevità: viviamo anche nell’era dei 140 caratteri, eppure chi ha risposto ha detto che vuole l’effetto “wow”, la sorpresa, l’aspettativa. Mai svelare tutto un libro, quindi (oppure prevedere due recensioni: una per chi lo ha letto, una per chi deve ancora farlo), soprattutto alimentare l’aspettativa. Date gli ingredienti giusti per aumentare l’appetito e poi mettete in vendita. Ogni insegnante o educatore o intrattenitore di bambini sa che questo processo funziona a meraviglia con i più piccoli (che non vedono l’ora di); ma funziona anche con gli adulti. Chiediti cosa puoi dire e non dire sul tuo prodotto. Quali anticipazioni puoi dare e quando. Come puoi creare un senso di attesa.