Crisi, resistere per continuare a esistere
Purtroppo spesso le crisi – sia personali, sia di sistema – hanno radici lontane e la loro soluzione andava cercata ben prima che si manifestassero.
In questi mesi di difficoltà vedo che chi regge più degli altri è chi ha lavorato duro per rendere la propria azienda – e addirittura la propria vita – resistenti alle crisi. Significa aver creato un’impresa che ha mesi di cassa da parte, che ha modelli di business differenziati per non dipendere da un unico mercato.
Esempio: chi fa eventi dal vivo ma vende anche consulenza e infoprodotti vede una perdita nei live ma potrebbe avere un aumento dei flussi negli intangibili; o chi ha investito in settori diversi e in mercati che hanno comportamenti controtendenziali (food, produzione ed e-commerce, editoria digitale…)
Resistere significa essersi costruiti delle difese interiori, psicologiche, delle buone abitudini: fare sport, meditare, soft skills. Avere un gruppo di pari che ti sostengono e che sostieni. Anche lavorare gratis per un cliente che ha i negozi chiusi e deve capire come gestire la comunicazione e rilanciare quando questo momento sarà finito. Perché le persone si ricorderanno.