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Perché chi fa business deve leggere il Rapporto annuale Istat
Dall'ultimo Rapporto annuale Istat sulla situazione economica e sociale dell'Italia, si possono ricavare dei dati interessanti per chi ha un'attività di business.
In breve, la società: l'istituto nazionale di statistica ha individuato nove gruppi che si discostano, nelle caratteristiche, dalle classificazioni tradizionali:
1. famiglie di impiegati;
2. classe dirigente;
3. pensioni d'argento;
4. famiglie tradizionali della provincia;
5. famiglie degli operai in pensione;
6. famiglie a basso reddito di soli italiani;
7. giovani blue-collar;
8. anziane sole/giovani disoccupati;
9. famiglie a basso reddito con stranieri.
Vediamo come si comportano questi gruppi a livello economico o da consumatori.
- In generale, si continua a rilevare un disequilibro tra titolo di studio e posizione lavorativa, e ciò condiziona enormemente lo stile di vita e i consumi.
- Il 24,3% dei giovani con età tra i 15 e i 29 anni non studia né lavora (in inglese si chiamano "Neet" "Not in Education, Employment or Training"), una cifra pari a 2,2 milioni di ragazzi e ragazze che, quindi, non percepiscono un reddito o non hanno immediate prospettive di riceverne uno. Il 68,1% di loro vive con la famiglia d'origine (8,6 milioni); ancora molti abbandonano gli studi in tempi precoci, tra i 18 e i 24 anni. Si può capire lo stato di insicurezza di questa fascia di consumatori, che non pensano a investimenti o acquisti importanti, a meno che non vi sia l'aiuto dei genitori.
- Non va meglio per circa 3,6 milioni di famiglie non arrivano né redditi da lavoro né pensioni (13,9%).
- Le donne in età attiva (15-64 anni) sono in genere più istruite ma meno occupate (48,1% contro il dato maschile di 66,5). Soprattutto nelle famiglie a basso reddito di soli italiani, la suddivisione dei compiti grava di più sull'uomo, che è colui che porta a casa la pagnotta; va meglio nelle famiglie di impiegati, nella classe dirigente e nel gruppo dei giovani blue-collar, in cui la coppia contribuisce quasi parimenti alle spese.
- Sempre in generale, è intuitivo che i livelli di spesa rispecchiano la situazione economica, ma ci sono delle curiosità. Per esempio, la classe dirigente è quella che spende meno nel food, mentre le famiglie a basso reddito con stranieri destinano a questa classe di acquisti il 20% del budget familiare. Al terzo posto tra tutte le voci di spesa delle famiglie residenti in Italia, ci sono i trasporti: ci si sposta ancora tanto per andare al lavoro, a studiare o per raggiungere le città più servite. Spendono di più per altri servizi (ricreativi, ricettivi, ristorazione) le famiglie degli impiegati, ma anche i giovani blue-collar, seppur con minori disponibilità economiche, destinano a questa voce l'11,5% del totale della spesa. La televisione resta lo svago per eccellenza di quanti non possono permettersi attività fuori casa più costose, ma i giovani blue-collar apprezzano molto radio, concerti, cinema e, ovviamente, internet. E i libri? Leggono soprattutto la classe dirigente e le pensioni d'argento; poco i giovani.
Leggi il Rapporto completo qui.