CARTELLINO ROSSO! (SÌ, SUCCEDE ANCHE A TE)
GRUPPI DI LAVORO POCO COINVOLTI HANNO RIPERCUSSIONI SULL'AZIENDA E IL CUSTOMER SERVICE. SE DIPENDE DA CHI STA ALLA GUIDA, SONO CINQUE GLI ERRORI PIÙ FREQUENTI (DA EVITARE) COMMESSI PIÙ SPESSO DI QUANTO PENSIAMO...
Avere un gruppo di venditori in azienda che non è coinvolto nel lavoro (il famoso "engagement" applicato, questa volta, non al cliente) può essere un buon motivo di allontanamento da parte dei venditori (che se ne vanno in cerca di orizzonti migliori), ma anche causa di conseguenze negative sulla produttività e sul customer service.
Attenzione, dice dunque il Business News Daily, perché secondo una ricerca di Office Team non sono pochi i supervisori che dimenticano l'importanza di tenere la squadra motivata e ambiziosa.
Sempre Office Team ricorda cinque pratiche scorrette nella organizzazione di un gruppo di lavoro. Che vanno, chiaramente, evitate.
1. Tenere all'oscuro. Quindi non aggiornare dipendenti e venditori sulla situazione finanziaria dell'azienda e sugli obiettivi a breve o a lungo termine; è importante soprattutto spiegare quale significato hanno queste informazioni per chi lavora nell'azienda, come devono agire di conseguenza. Sembra poco, ma rafforza il legame con il gruppo e chi lo supervisiona.
2. Non chiedere opinioni o suggerimenti. La ricerca di un riscontro da parte del gruppo deve essere costante e frequente. In inglese la definiscono "open-door policy", la disponibilità a tenere la porta dell'ufficio (e la mente) aperta per facilitare il dialogo, anche con quelle persone che generalmente restano nell'ombra e faticano a dire la loro.
3. "Chiudere in una gabbia". Chi lavora per l'azienda deve essere incoraggiato a occuparsi di nuovi progetti e a prendersi altre responsabilità. Non solo avrà la possibilità di crescere, ma fortificherà l'autostima e svilupperà abilità utili per l'azienda stessa.
4. Ignorare i risultati. Sul numero 22 di V+ abbiamo visto l'importanza del riconoscimento spiegata da Chester Elton (http://www.venderedipiu.it/dal-magazine/nuove-mappe-nuove-mete); in più il risultato è un elemento cruciale nel percorso professionale di ciascuno, e non prenderne atto può causare profonda insoddisfazione in chi lavora per noi. Un dipendente o un venditore deve sentire che la sua fatica è indirizzata verso qualcosa e che l'azienda lo sostiene, per quanto possibile, nel progredire della sua carriera.
5. Dare ritmi di lavoro troppo duri. Un leader o un supervisore deve ricordare che il gruppo ha bisogno di pause regolari per riposarsi, e deve dare il buon esempio anche in questo senso. A volte è sufficiente un break caffè tutti assieme o un pranzo non programmato per smorzare lo stress. L'ozio è importante nella misura in cui serve da ricarica per migliorare il lavoro che verrà.
(Qui l'articolo di Business News Daily: http://www.businessnewsdaily.com/4782-how-to-motivate-workers.html?cmpid=529677)