RITRATTO DI UN UTENTE QUALUNQUE... O FORSE NO
LE AZIENDE CONOSCONO CHI LE SEGUE SU FACEBOOK? SANNO CHI SONO I LORO FOLLOWER SU TWITTER? PERCHÉ I CLIENTI NON SONO TUTTI UGUALI... E VALE ANCHE PER I SOCIAL NETWORK
C'è quello che dei social network apprezza soprattutto la possibilità di fare community, quello che li usa per avere informazioni utili dalle aziende, o quello che vuole commentare prodotti e servizi per aiutare le aziende a migliorarli: sono alcuni degli utenti tipo che oggi navigano su Facebook, su Twitter e sugli altri social media. Li ha individuati e descritti Duepuntozero Research, l'agenzia di ricerche digitali del Gruppo Doxa nella nuova indagine Italia 2.0 (3 mila interviste, periodo marzo 2012-febbraio 2013).
Perché gli utenti dei social non sono tutti uguali e neppure omologabili, e le aziende non possono più proporre contenuti e strumenti indifferenziati.
La ricerca suddivide allora i social consumers in cinque categorie, cinque profili con diverse attese e volontà di relazione rispetto alle attività di comunicazione delle aziende.
1. Social fun
Quanti sono: 33% del campione.
Come la pensano: "Mi piace passare del tempo 'insieme' ad altri, divertendomi, giocando in modo coinvolgente, creando cose insieme alla comunity".
Chi sono: soprattutto utenti under 34, residenti nel Sud Italia e nelle Isole.
Che cos'è per loro il brand di un'azienda: un "meeting point" (pretesto di incontro e confronto con altre persone).
2. Brand peer
Quanti sono: 21%.
Come la pensano: "Vorrei parlare con l'azienda, in modo paritetico, dialogando con essa, anche in modo leggero, sentendomi gratificato per la relazione".
Chi sono: 45-54 anni, istruzione media, Sud e Isole.
Che cos'è per loro il brand di un'azienda: un interlocutore, con cui collaborare e instaurare una relazione di reciproco valore.
3. Practical
Quanti sono: 17%.
Come la pensano: "Mi aspetto comportamenti e iniziative concreti, coerenti, senza fronzoli, che mi diano informazioni e che siano autentici".
Chi sono: uomini, over 54, laurea, Nord-ovest.
Che cos'è per loro il brand di un'azienda: un supporto (conoscenza e affidabilità).
4. Egomaniac
Quanti sono: 15%.
Come la pensano: "Posso cambiare l'azienda, posso dare il mio contributo affinché i prodotti e le iniziative del brand siano più in linea con i miei bisogni".
Chi sono: donne, 35-45 anni, Nord-ovest.
Che cos'è per loro il brand di un'azienda: un trampolino, punto di partenza per avere prodotti e servizi modellati sulle proprie esigenze.
5. Emotional
Quanti sono: 14%.
Come la pensano: "Ciò che mi muove sono le emozioni, le aziende dovrebbero parlare dei loro valori, delle cose in cui credono, coinvolgendoci e sorprendendoci".
Chi sono: uomini e donne, over 45.
Che cos'è per loro il brand di un'azienda: uno stimolo, ideale per sviluppare legami più profondi e coinvolgenti.
Secondo Social Bakers, in Gran Bretagna Facebook ha perso 600 mila utenti a fine anno (fonte:advertiser.it); in Italia la tendenza è opposta, con 23,2 milioni di persone dotate di un profilo (l'81% degli internet user); su Twitter sono 8,3 milioni (29%).
Il 51% degli utenti di Fb segue almeno una pagina ufficiale di brand, e il 57% di questi è anche cliente dell'azienda (nel caso di Twitter è il 61% dei follower di brand).
Si segue un brand su Facebook e su Twitter soprattutto per:
• ottenere sconti/promozioni;
• essere aggiornati sul mondo della marca/azienda;
• avere risposte veloci a domande o problemi con il prodotto;
• avere informazioni o contenuti in anteprima;
• conoscere le persone, i dipendenti o i manager dell'azienda e interagire con loro.
Anche Youtube non smette di essere cliccato: hanno un account 14,4 milioni di utenti (47% degli italiani online), e i video più guardati sono quelli di altri utenti che parlano di un prodotto o si mostrano mentre lo usano.
Qui la ricerca completa: http://www.slideshare.net/duepuntozeroresearch