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Se anche Ikea si adatta ai clienti

 “Chi avrà acquistato mobili in leasing potrà riportarceli, invece di  buttarli: ne potrà così prendere in ‘affitto’ di nuovi e noi invece  potremo sistemare i vecchi, dando loro una nuova vita e rivendendoli”.


A parlare non è un Ceo qualunque, ma  Torbjorn Loof, della holding che controlla il gruppo Ikea.
L’azienda svedese, infatti, sta andando sempre di più verso due direzioni:


Nel primo punto, si inserisce in una economia sempre più circolare (e “sharing”) che rispetti i princìpi del riuso e del riciclo; nel secondo, va incontro alle esigenze soprattutto delle famiglie più giovani, spesso composte da una persona sola, che si spostano per studio e lavoro e non hanno più come obiettivo principale l’acquisto di una casa né, dunque, l’acquisto dei mobili.


In più, arredamento multifunzionale (per abitazioni e appartamenti di dimensioni ridotte); punti vendita che potrebbero spostarsi dalla periferia al centro (se è vero che sempre meno persone guidano l’automobile); la decisione di non considerare più l’e-commerce come qualcosa di “altro” rispetto alle vendite fisiche, ma complementare.


Dal 1953, “brugole, legno e qualche polemica”: leggete questa intervista a Mister Ikea,  Ingvar Kamprad, fondatore del colosso.