Expo: e dopo?
Deve essere chiaro che il pubblico da solo non va da nessuna parte”. Lo ha detto Giuseppe Sala, Commissario Straordinario per Expo, intervistato dal Corriere della Sera a esposizione terminata.
Appare evidente che il destino del dopo Expo è complesso, delicato e molto articolato. Sicuramente un mix di progetti, connessi fra loro, che mantengano Milano al centro dello sviluppo tecnologico, una sorta di laboratorio internazionale estremamente all’avanguardia. E non si può certamente prescindere dall’information technology, considerando fra l’altro che oltre il cinquanta per cento del biotech nazionale è concentrato nell’area di Milano. Questo periodo e l’enorme lavoro fatto per Expo hanno dimostrato che l’area metropolitana milanese ha risorse davvero formidabili e potrebbe costituire un traino straordinario e una grandissima occasione per tutto il Paese.
Il fatto che in Arexpo, la società costituita il 1°giugno 2011 con il compito di acquisire i terreni delle aree espositive dell’Expo e finora partecipata da Regione Lombardia (34%), Comune di Milano (34%), Fondazione Fiera (27%), Città Metropolitana (2%) e comune di Rho (1%), adesso entri anche il Governo con il soggetto giuridico che andrà a designare, è significativo sull’importanza che in prospettiva l’intero progetto post Expo avrà nell’ambito dell’economia nazionale. La funzione quindi della nuova governance di Arexpo sarà quella di occuparsi compiutamente dello sviluppo dell’area e dei progetti futuri.
Ma Arexpo dovrà confrontarsi con aziende e investimenti privati, che servono a generare la giusta tensione verso la realizzazione dei progetti in primo luogo, e la loro sostenibilità nel tempo. La presenza di un management che si ispiri a criteri di ottima gestione e conduzione aziendale dovrebbe limitare le ingerenze politiche e l’instaurarsi della burocrazia, che spesso blocca lo sviluppo e il funzionamento di enti e istituzioni.
Tra le tante idee alcune sembrano andare per la maggiore ed essere già in una situazione progettuale piuttosto avanzata ci sono le seguenti.
- La creazione di un polo di ricerca dedicato a medicina, robotica, cibo e materiali intelligenti. Un’iniziativa che si svilupperà su 70 mila metri quadrati e affidata all’Istituto Italiano di Tecnologia, fondazione di diritto privato finanziata dal governo e diretta da Roberto Cingolani, fisico di fama mondiale, che si avvarrà della partnership con l’Institute for International Interchange di Torino e con la Edmund Mach Foundation di Trento. Queste le prime eccellenze coinvolte, ma sono in fase di definizione ulteriori collaborazioni con altre istituzioni di assoluto rilievo scientifico. Quanto alle imprese, si citano ipotesi di coinvolgimento per aziende come Ibm, Ferrero, Barilla, St Microelectrics, Novartis, Nestlè, Unilever e altre ancora.
Il nuovo polo avrà precisi obiettivi contenuti nella “Italy 2040 vision”, al fine di migliorare la durata e la qualità della vita. Dovrà coinvolgere i migliori talenti mondiali, speriamo per una volta finalmente “in entrata” e non “in uscita” dall’Italia, e lavorerà in sinergia con le aziende private, con ricadute positive su cittadini ed economia in genere.
La dotazione finanziaria sarà di 100 milioni messi a disposizione dal Governo e di altri 100 milioni direttamente investiti dall’Istituto Italiano di Tecnologia.
Nel polo sarebbero occupate non meno di mille persone tra scienziati, tecnici e ricercatori e oltre 600 giovani appena laureati.
- Un nuovo polo universitario dove prevedere un moderno campus, con alloggi per gli studenti. Si parla di molte facoltà, prevalentemente a indirizzo scientifico-tecnologico e oltre ventimila studenti che potrebbero essere accolti, parte dei quali negli alloggi di Cascina Merlata, adiacente all’area Expo.
Sarebbe davvero meraviglioso che la vicinanza favorisse la possibilità per i laureandi di sperimentare e fare esperienza all’interno di aziende coinvolte nei vari progetti sull’area.
Ovviamente l’area è molto ampia e ci sono temi che attengono anche all’eventuale trasferimento di alcuni uffici della Camera di Commercio, il Tribunale dei Brevetti e altre ipotesi ancora.
Sarà un’occasione da non perdere assolutamente. La “volata” iniziata con i 21 milioni di visitatori, le 300 autorità internazionali passate e gli oltre 50 capi di stato venuti in visita dovrà continuare per contribuire al rilancio economico dell’intera nazione.